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Anche gli ex senatori pagheranno il contributo di solidarietà sulle pensioni

Gli ex senatori e gli ex dipendenti dell’amministrazione di Palazzo Madama pagheranno il “contributo di solidarietà” previsto dalla legge di stabilità 2014: attesi risparmi per oltre 5 milioni di euro. E stop anche alle mense separate per dipendenti e senatori, con un risparmio di un milione di euro.
A cura di Redazione
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Come previsto dalla legge di stabilità 2014, i pensionati che percepiscono assegni oltre i 90mila euro annui sono chiamati al versamento di un "contributo di solidarietà" di importo variabile e proporzionale al reddito. Un provvedimento contestato ed ampiamente discusso, i cui proventi sono destinati a finanziare interventi per la risoluzione dell'annosa questione degli esodati, apertasi come ben saprete dopo la riforma Fornero. Si tratta di una misura che intercorre dal primo gennaio 2014 al 31 dicembre 2016 e che incide "esclusivamente sui trattamenti pensionistici corrisposti esclusivamente da enti gestori di forme di previdenza obbligatorie e sui vitalizi previsti per coloro che hanno ricoperto funzioni pubbliche elettive erogati dagli organi costituzionali, dalle Regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano", da applicarsi, appunto, ai "trattamenti lordi complessivamente superiori a quattordici volte il trattamento minimo, per la parte eccedente i limiti previsti", per un importo minimo mensile di 501,38 euro, ovvero per 6.517, 94 euro annui.

Qualche giorno fa è poi arrivata la decisione da parte del Consiglio di Presidenza del Senato: analogamente a quanto deciso a Montecitorio, il contributo di solidarietà si applicherà anche agli ex senatori ed ai dipendenti in pensione di Palazzo Madama. La misura, applicata come dicevamo ai trattamenti previdenziali "eccellenti", consentirà un risparmio di 5,2 milioni di euro all'anno, che saranno quindi versati nelle casse dello Stato. Tale decisione, come sottolineano da Palazzo Madama, si inserisce nel percorso di contenimento della spesa e sarà affiancata da due "gare d'appalto per conseguire ulteriori, significativi risparmi": "La prima gara riguarda il nuovo Centro elaborazione dati (Ced), la manutenzione di tutte le apparecchiature informatiche e la convergenza dei sistemi informatici di Senato e Camera […] La seconda gara riguarda i servizi di mensa self-service che verranno unificati per senatori e dipendenti, con un risparmio nell'ordine di 1 milione di euro all'anno".

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