Anche Frontex dice che le Ong non sono un pull factor per i migranti: “Non ci sono prove”
Le navi Ong non sono pull factor per i migranti che attraversano il Mediterraneo nel tentativo di arrivare in Europa, lo dice anche Frontex. L'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera smentisce una teoria avvallata a più riprese in questi anni da diversi esponenti della destra, per giustificare le loro politiche di criminalizzazione delle navi umanitarie che salvano i migranti in mare. Non solo, la stessa Agenzia in passato aveva sostenuto questa teoria. Hans Leijtens, direttore esecutivo di Frontex, ora però ribadisce che non è mai stato dimostrato che le Ong funzionino da fattore di attrazione per i profughi.
Non è la prima volta che Leijtens interviene su questo punto. Ora, all'emittente radiotelevisiva Ard, sottolinea di essere consapevole che "si discute molto" sul ruolo delle Ong e sul cosiddetto pull factor, ma di non aver "mai" avuto alcuna prova a sostegno di questa tesi. "In ogni caso non sarebbe un problema, noi dobbiamo salvare chi è in difficoltà in mare. Non importa come", aggiunge.
Già durante un'audizione davanti al Comitato Schengen a dicembre 2023 Leijtens aveva detto: "Non so se i migranti pensino che valga la pena rischiare perché c’è una nave umanitaria. Fossi in loro non rischierei a salire su barche costruite in 24 ore". E aveva ribadito che non ci fossero prove a sostegno di questa tesi. Una teoria a cui in passato la stessa Frontex aveva aperto, in particolare quando era guidata da Fabrice Leggeri, oggi candidato alle elezioni europee con Marine Le Pen.
Leggeri è stato a capo dell'Agenzia tra il 2015 e il 2022, quando si è dimesso dopo le accuse di varie Ong sulle sue politiche, di stampo decisamente conservatore. A differenza del suo successore, aveva più volte accusato le navi umanitarie di fungere da fattore di attrazione per i profughi. Oggi invece, Leggeri punta il dito contro Bruxelles, affermando che "incoraggia la sommersione migratoria".