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Anche Francesca Pascale si “inchina” a Renzi: la resa di Forza Italia è totale

L’endorsement di Francesca per i dirigenti azzurri è il “rompete le righe” dopo il gran rifiuto di Marina. Veleni su Gasparri. “Siamo alla frutta”, sibilano i parlamentari. Frecciata a Cosentino, e c’è chi salta sulla sedia: “E Cesaro?”.
A cura di Carlo Tarallo
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Un appassionato endorsement per Matteo Renzi: “E' giovane ed è spregiudicato, caratteristica che, come mi hanno insegnato, in politica è una virtù. Ho fiducia nella sua capacità politica”. E poi, l’auspicio e la speranza che il premier riesca a realizzare il suo programma. Arriva da chi non te l’aspetti l’ultimo segnale di resa di Forza Italia al rottamatore. Ovvero da Francesca Pascale, la fidanzata di Silvio Berlusconi.

Del “cerchio magico” era lei, la Pascale, la più acerrima avversaria del giovane premier. Non ne condivideva metodi, carattere, programmi. Più di una volta era stata tentata dall’esternare le sue critiche, ma si era fermata sempre in tempo. Eppure, nel giorno in cui è circondata da telecamere e taccuini, Francesca si “consegna” idealmente al “nemico”. Lo fa mentre riceve, a Napoli, le tessere di Arcigay e Gaylib. Ma, soprattutto,pochi minuti dopo aver ricevuto la notizia dell’assoluzione di Piersilvio Berlusconi e Fedele Confalonieri.

Le frecciate a Gasparri: tensione alle stelle nel partito – La “svolta renziana” di Francesca non passa inosservata tra gli addetti ai lavori, così come non passano inosservate, tutt’altro, le frecciate al curaro lanciate contro Maurizio Gasparri, che aveva espresso perplessità sulle posizioni della Pascale sulle unioni civili. Parole velenose, quelle riservate da Francesca al vicepresidente del Senato, che questa mattina hanno fatto saltare sulla sedia praticamente tutti i parlamentari azzurri.

Un ulteriore segnale del “rompete le righe”? Così viene interpretato tra Montecitorio e Palazzo Madama. “Non commento le dichiarazioni di personaggi minori” risponde un senatore di lungo corso a chi chiede una riflessione sulle considerazioni di Pascale. Ma che la tensione all’interno di FI sia altissima lo dimostra la reazione di questa mattina alla lettura dei giornali.

“Siamo alla frutta, il partito è stato regalato a Renzi” – “Dove stiamo arrivando? Che fine abbiamo fatto? – commenta un altro parlamentare – Le battutacce della Pascale sono il segnale di quanto questo partito sia ormai alla frutta, e l’inginocchiarsi al premier di Francesca dimostra ancora una volta che ormai il patto Verdini-Renzi riguarda qualunque aspetto politico, presente e futuro. L’ironia su Stefano Caldoro mi fa dubitare che ormai Berlusconi e i suoi fedelissimi si siano rassegnati a perdere anche la Campania”. E non mancano riferimenti all’assoluzione di Piersilvio Berlusconi e Fedele Confalonieri.

Il patto con Verdini e Cesaro – Insomma, il “rompete le righe” è totale. E anche le frecciatine di Francesca Pascale verso Daniela Santanchè, accusata più e meno esplicitamente di acquistare borse contraffatte, perdono di peso se si osserva e si analizza il totale cambio di strategia comunicativa della fidanzata di Berlusconi, che nulla fa o dice senza l’ok di Silvio. La Santanchè, infatti, è ormai tornata prepotentemente a dettare legge in Forza Italia, ora che il suo eterno alleato, Denis Verdini, ha trovato l’intesa con quel “cerchio magico” che pure fino a qualche giorno fa non perdeva occasione per criticare e accusare “l’amico di Cosentino”.

Le frecciate a Cosentino in cella e il ruolo di Armando Cesaro – Tutti coloro i quali erano stati messi nel mirino sono stati riabbracciati e riaccolti a “corte”, a cominciare da alcune esponenti di quella che fu “Forza Campania”, movimento regionale che si caratterizzava per gli attacchi violentissimi nei confronti di Francesca. E proposito di Cosentino, non è sfuggita agli osservatori la battutaccia riservata dalla Pascale all’ex sottosegretario, detenuto nel carcere di Secondigliano. “Non sono in grado di influenzare nessuno nel partito – dice a un certo punto Francesca, che poi si rimangia la frase perché “mi ricorda Cosentino”.

“La Pascale infierisce su Cosentino – commenta incredulo un esponente locale del partito – mentre il suo riferimento più importante in Campania è Luigi Cesaro, che di Cosentino è stato sodale in tutto e per tutto per lunghissimi anni: siamo all’incredibile. Ha consegnato il partito al figlio di Cesaro, Armando, e ora dobbiamo anche ascoltare parole insopportabili nei confronti di chi a Palazzo Grazioli è sempre stato di casa, da chi è stato chiamato da Berlusconi per risolvere situazioni delicatissime, ha costruito Forza Italia e il Pdl e poi è stato scaricato e spedito, praticamente, in cella”.

Giovanni Toti finisce in panchina – Un accordo, quello stretto tra il “cerchio magico” e Verdini, che ha già fatto la prima vittima: Giovanni Toti. L’ex direttore del Tg4, che sembrava destinato a scalare in fretta il partito, è finito ormai in un angolino. Ma a che si deve questa resa incondizionata del cerchio magico al premier e al Partito Democratico? Secondo chi conosce bene le dinamiche di “corte”, è stato il “no” di Marina Berlusconi a candidarsi a provocare il rompete le righe e la “resa”. Ciò che è certo è che da questa mattina il clima tra i dirigenti azzurri è, se possibile, addirittura peggiorato. E il percorso delle riforme è ancora più accidentato…

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