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Anche chi percepisce il reddito di cittadinanza potrà andare a lavorare nei campi

Ad annunciarlo è la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, in un’intervista con Fanpage.it. Il ministero starebbe lavorando a un piano che permetta di affrontare la mancanza di manodopera nel settore agricolo e, allo stesso tempo, continuare ad assicurare il sostegno economico ai percettori del reddito di cittadinanza. Che potrebbero rifiutare un impiego nel settore primario per paura di perdere il beneficio.
A cura di Annalisa Girardi
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Con l'emergenza coronavirus crescono le difficoltà economiche degli italiani. E aumentano quindi le richieste di misure di sostegno economico, in primis del reddito di cittadinanza. In un'intervista con Fanpage.it la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, conferma che nelle ultime settimane le domande per il beneficio voluto dal Movimento Cinque Stelle sono aumentate del 9%. Sono 142 mila le persone che nel mese di marzo hanno richiesto il reddito di cittadinanza: "È evidente la necessità di strumenti che aiutino i nostri cittadini", sottolinea la ministra.

Per questo motivo, vista la situazione precaria in cui versano moltissime persone, si potrebbe decidere di apportare alcune modifiche alle misure. E venire così incontro anche ad altre esigenze del Paese, come la mancanza di lavoratori nel settore primario, fortemente colpito dall'emergenza coronavirus. Chi è senza lavoro e percepisce il reddito di cittadinanza, spiega Catalfo, potrebbe accettare le offerte di lavoro in agricoltura senza che questo vada a incidere sulla situazione Isee del singolo.

Il ministero del Lavoro sta lavorando a un piano per reperire manodopera nel settore agricolo, che risente fortemente del crollo dell'export e della chiusura di pub e ristoranti, per cui anche i beneficiari del reddito di cittadinanza potranno accettare impieghi in agricoltura, senza timore di perdere il sostegno economico. L'offerta nel settore primario infatti, anticipa Catalfo, non dovrebbe andare ad intaccare il sistema del tetto massimo di tre offerte di lavoro che si possono rifiutare e continuare a percepire la misura varata dal Movimento.

Molti beneficiari del reddito di cittadinanza, infatti, potrebbero decidere di non considerare le offerte di impiego nel settore primario in quanto queste, essendo collegate all'emergenza, non offrono un posto di lavoro fisso. Si rischierebbe di accettare un lavoro che è richiesto solo per qualche settimana. Perdendo però il sostegno economico del provvedimento pentastellato. "Così aiutiamo le imprese e dall'altro lato i lavoratori accettano le offerte con più facilità. Perché c'è il timore di perdere il beneficio per un lavoro che poi non perdura nel tempo: potrebbe essere anche solo di qualche giorno, in quanto parliamo di raccolti".

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