"I giovani" intesi come categoria non esistono. Non esistono neanche "i vecchi", oppure "gli africani". Non esistono neanche "i giornalisti", perché io non sono uguale a Nicola Porro, e su questo penso sia d'accordo anche Porro. E questa è la premessa.
Però è possibile parlare di Stati africani, per seguire l'esempio di prima, parlandone nello specifico. Ed è possibile discutere di informazione parlando e giudicando il lavoro dei giornalisti. E per questo penso sia possibile anche parlare di speranze (lavoro, amore e marijuana) con alcuni e alcune creators e influncer particolarmente giovani e particolarmente seguite, ed è quello che ho provato a fare io. Nessuna delle persone con cui ho parlato rappresenta dunque una categoria, ma solo (e non è poco) se stesse. E ognuna e ognuno di loro hanno un vantaggio: ogni giorno parlano con milioni di persone, il target generazionale che popola Instagram e Youtube. Sono persone che comunicano per passione e per mestiere, intrecciano rapporti, vivono di relazioni. Per questo (secondo me) è particolarmente interessante capire il loro approccio a certi temi che incontrano la nostra quotidianità e fanno parte dell'attuale dibattito politico. Rispetto alle libertà, insomma, da che parte stanno? Come sarà la società di domani, che però si costruisce oggi?
Ho parlato con Sofia Viscardi, i Fask, Raissa e Momo, Camihawke e Alice Venturi. Conoscevo già tutti perché li seguo, li ammiro e li ascolto. Durante l'intervista non mi hanno stupito in niente, e questo è forse il complimento più bello che si possa fare a qualcuno conosciuto per i suoi lavori su web. Significa che dal vivo, anche davanti a domande inaspettate, risulta essere come dietro uno schermo: genuino, comunicativo e verace. Per il resto, ognuno si faccia la propria opinione, la mia ve l'ho detta.