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M5S al contrattacco: “L’indulto non serve, ecco il nostro piano carceri”

Dopo le polemiche delle ultime ore con il Presidente della Repubblica, il Movimento 5 Stelle rilancia il “piano carceri”: ristrutturazioni, ricollocazioni, vigilanza dinamica e interventi normativi.
A cura di Redazione
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"Il dibattito politico concorda sul fatto che la soluzione strutturale deve venire prima di quella emergenziale per quel che riguarda la situazione delle carceri italiane". È questo il concetto, ripetuto dal senatore Maurizo Buccarella, ad ispirare la risposta "concreta" del Movimento 5 Stelle alle polemiche delle ultime ore, che hanno visto la dura reazione del Capo dello Stato alle obiezioni dei grillini sulla necessità di ricorrere ad indulto ed amnistia per sanare il drammatico problema del sovraffollamento delle carceri. Così, in una conferenza stampa cui hanno preso parte tra gli altri Giarrusso, Sarti, Colletti e Taverna, i parlamentari del Movimento 5 Stelle, hanno ribadito quella che è la linea sul tema: no all'indulto e all'amnistia, no a speculazioni immobiliari, sì a soluzioni strutturali.

Sul no all'amnistia e all'indulto si è espresso chiaramente il senatore Giarrusso, spiegando che "non serve ai poveri cristi che come nel 2006 dopo pochi mesi, senza lavoro e non riabilitati, torneranno a delinquere" ma invece serve, forse, "a qualche ex tesoriere di partito, a qualche politico". Ma soprattutto appare chiaro il legame con la vicenda processuale di Silvio Berlusconi. Il tema centrale è però quello della riforma carceraria ed il Movimento 5 Stelle rivendica la presentazione di un progetto di riforma già ad agosto. Un piano articolato che, come sottolineato da Giulia Sarti, è caduto nel nulla "senza nessuna risposta dalle altre forze politiche", ma che si basa su una serie di interventi: la costruzione di un solo nuovo carcere (nella zona tra Napoli e Caserta), la riqualificazione degli spazi esistenti ed il recupero funzionale degli spazi esistenti (per una spesa complessiva di soli 365 milioni di euro).

Poi ci sono gli interventi legislativi che, come ricorda Buccarella, sono fondamentali in tal senso. E che devono partire anche attraverso la modifica di alcune leggi giudicate "folli", come l'articolo 10 della legge Bossi – Fini sull'immigrazione o come la Fini – Giovanardi sulle droghe leggere.

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