Ambrosoli può sperare: ecco il sostengo di alcuni montiani in Lombardia
Le geometrie in Lombardia tendono a cambiare. Si sa che sia questa una delle regioni chiave per la lotta al senato, affinché il Pd possa o meno raggiungere autonomamente la maggioranza. Affiancata a questa corsa c'è la sfida parallela dietro alla quale il Pd sta correndo, ovvero l'elezione di Umberto Ambrosoli a governatore regionale. Contesa con Maroni, questa regione rappresenta quello che viene definito l'Ohio italiano. Ebbene, se i sondaggi hanno oscillato negli ultimi giorni, tra una parità sostanziale ed un vantaggio piuttosto ristretto di Maroni sul candidato della lista civica sostenuta dal Pd, c'è una variabile che interviene a favore della causa di quest'ultimo: la frangia montiana, fino a prova contraria ago della bilancia di questa corsa elettorale.
C'era già stato un primo endorsement della capolista montiana alla Camera in Lombardia 1, Ilaria Borletti Buitoni, a sostegno del candidato del centrosinistra alla presidenza della regione. Oggi, Ambrosoli, che ha proposto il dimezzamento dello stipendio dei consiglieri e assessori in caso di elezione, incassa l'appoggio di altri centristi, che lanciano un appello al voto disgiunto in regione. Anziché scegliere il candidato centrista naturale, quel Gabriele Albertini proposto da Monti, Lorenzo Dellai, capolista in Trentino, Emanuela Baio, candidata al Senato, e Gregorio Gitti danno il via ad un processo che potrebbe nettamente cambiare le carte in tavola, stravolgendo i pronostici per le prossime elezioni che, salvo questioni relative a percentuali, stanno profilando con una certa sicumera il rischio di una sostanziale ingovernabilità. Ambrosoli si propone come uomo della discontinuità rispetto ad una Lombardia vessata e mortificata dai recenti scandali interni alla regione.