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Strage di Ustica

Amato: “Non so la verità su Ustica, ma politica può ancora scoprirla. Macron? Sono amico della Francia”

“Non ho mai detto di avere la verità su Ustica, ma credo che la politica possa fare ancora molto per chiarire la vicenda. Macron? Ho solo chiesto che si occupi della cosa, sono molto amico della Francia”: lo afferma Giuliano Amato in conferenza stampa.
A cura di Annalisa Girardi
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Giuliano Amato torna a parlare della strage di Ustica, tornata al centro del dibattito politico dopo alcune sue dichiarazioni di qualche giorno fa, in cui suggeriva che Francia e Nato sapessero come fossero andate effettivamente le cose quel giorno di 43 anni fa. Ora, parlando in conferenza alla sede della stampa estera, l'ex presidente del Consiglio precisa: "Non ho ritrattato niente. Nell'intervista non ho mai detto che stavo dando la verità su Ustica. Ho detto che portavo avanti l'ipotesi più ritenuta più credibile tra quelle formulate, specificando che non avevo la verità da offrire ma il mio scopo era provocare se possibile un avvicinamento alla verità".

Amato nega di aver detto all'attuale presidente francese, Emmanuel Macron, di chiedere scusa, ma solamente di occuparsi della cosa: "Ho detto che se dimostra che è infondata bene, se no deve chiedere scusa". Poi precisa: "Sono molto amico della Francia. L'unica mia questione aperta con la Francia è la testata piantata da Zidane nel petto di Materazzi. Chi ha scritto che la mia intervista è fonte di attriti con la Francia ha voluto creare un attrito, ha voluto dire una cosa non vera, che è una cosa che spesso in politica si fa ma non risponde alla verità".

Il giurista fa sapere di non aver parlato con Giorgia Meloni dopo la pubblicazione della sua intervista – "perché avrei dovuto?" – e sostiene che l'unica ragione per cui ha voluto riesumare il tema è per chiedere, in primis a sé stesso, se si possa ancora fare qualcosa per arrivare a una piena verità su quanto accaduto: "Che ci crediate o no, è che una persona di 85 anni comincia a pensare che ha davanti a poco tempo e a chiedersi se c'è qualcosa di utile che può ancora fare, qualcosa di incompiuto che può provare a completare", afferma. E ancora: "La politica può fare ancora molto se vuole perché la vicenda di Ustica sia chiarita. Non è detto che sia necessariamente la politica italiana, potrebbe anche essere quella francese: se ho il dubbio che 40 anni fa da un mio aeroporto sia partito una aereo che ha compiuto un disastro simile, potrei intervenire".

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