Altro smacco per Giorgia Meloni: l’inviato speciale per il Mediterraneo va alla Spagna
Sarà lo spagnolo Javier Colomina l'inviato speciale della Nato per il Sud. Dopo aver avanzato ufficialmente la candidatura dell'Italia la scorsa settimana a Washington, per il governo Meloni è arrivata un'altra batosta sul piano internazionale. Un boccone amaro per la premier che proprio in questi giorni è impegnata nei negoziati europei, da cui spera di fare ritorno con un commissario con una delega di rilievo.
Secondo quanto riportano fonti di governo, la decisione di Jens Stoltenberg di assegnare la nomina a rappresentate speciale per il fianco meridionale alla Spagna ha sorpreso Palazzo Chigi, che avrebbe espresso il suo disappunto in una lettera indirizzata al segretario generale dell'Alleanza atlantica.
Solamente una settimana fa, a margine del vertice Nato, Meloni si era detta "soddisfatta per la creazione di un inviato speciale per il fianco Sud che avevamo richiesto e per il quale l'Italia intende presentare la propria candidatura". A farle eco, il vicepremier Antonio Tajani che aveva insistito sull'importanza di una nomina italiana, definendola una "priorità" e aveva ribadito come per il ruolo di inviato per il Sud ci fossero "degli eccellenti candidati italiani”. "Credo che proprio per la conoscenza che l'Italia ha di tutta l'area possa mettere a disposizione dell'Alleanza Atlantica nomi di alto livello con conoscenza sia della Nato, sia della realtà del fianco Sud", aveva aggiunto Tajani.
La decisione di Stoltenberg, annunciata a sorpresa al Consiglio del Nord Atlantico, è ricaduta su Colomina, già vicesegretario generale aggiunto per gli affari politici. Il segretario della Nato, anche in seguito alle osservazioni giunte dall'Italia, ha comunque precisato che sarà il "suo" rappresentante, legando la nomina di Colomina, non ancora formalizzata, al suo mandato in scadenza tra due mesi. A ottobre, infatti la guida dell'Alleanza atlantica passerà all'olandese Mark Rutte, il quale potrebbe ritirare il nome dello spagnolo e optare per un'altra candidatura.
Per Meloni, che con Rutte gode di ottime relazioni, potrebbe rivelarsi una seconda chance da non farsi sfuggire, per tornare a Chigi con un risultato di peso.
Dalle opposizioni sono arrivate le prime critiche. "Si comincia subito: il delegato Nato per il sud del Mediterraneo che pure era stato sollecitato dalla Premier Meloni sarà uno spagnolo. È evidente che non c'è una relazione immediata con la sconsiderata scelta di non votare la Presidente della Commissione Europea, ma e' indicativo del fatto che se ti tieni fuori dalle dinamiche internazionali per interesse di partito poi fuori ti ci lasciano e non conti niente. Così fai del male all'Italia perché non c'é paese piu' esposto in quello che i romani chiamavano appunto Mare Nostrum. Per ora resta d'altri", ha dichiarato la capogruppo Pd in Commissione Esteri, Lia Quartapelle.
"Conte portava 209 miliardi in Italia. Meloni porta tagli da 13 miliardi l'anno e continue figuracce internazionali. Ormai non si contano più!", si legge invece, in un post pubblicato dal Movimento 5 Stelle. "L'Italia perde il rappresentante speciale per il Fianco Sud della Nato. Ennesimo flop internazionale di Meloni", è il commento.
"Dispiace che le opposizioni pur di attaccare il Governo lamentino che l'Italia abbia perso un ruolo che non aveva ed ancor di più dispiace constatare che non vogliano riconoscere il merito di Giorgia Meloni di aver portato all'attenzione della NATO il tema del fronte sud", ha risposto il capigruppo di Fratelli d'Italia in commissione Affari esteri, Giangiacomo Calovini. Un tema, giusto ricordare, che nessun inquilino a Palazzo Chigi aveva pensato di affrontare con l'alleanza atlantica negli anni precedenti nonostante le tante emergenze legate a quella zona", ha aggiunto. "Peraltro tutti sappiamo che il prossimo segretario NATO è stato individuato nell'olandese Rutte e che per l'appunto sarà lui dal primo ottobre a poter trovare una figura che si occupi dei paesi del fianco sud. Una figura che lavori nell'interesse dell'Italia e di tutti gli altri paesi mediterranei come sempre auspicato da Roma".