Altri due ‘massoni’ nelle liste M5s: MoVimento li sospende ma rimangono in corsa per seggio
Dopo il caso di Catello Vitiello, l’avvocato candidato nel collegio di Castellammare di Stabia, diventano tre i ‘massoni’ tra le fila del MoVimento 5 Stelle nelle liste delle prossime elezioni politiche. E il M5s decide di sospenderli tutti e tre. Oltre a Vitiello si tratta di Bruno Azzerboni e Piero Landi. “Al momento della sottoscrizione della candidatura non hanno detto la verità e non ci hanno informato di far parte di una loggia massonica. Per questa ragione non possono stare nel Movimento 5 Stelle e sempre per questo motivo gli sarà richiesto di rinunciare al seggio. Li inibiamo dall'utilizzo del simbolo e ci riserviamo di agire nelle opportune sedi al fine di risarcire eventuali danni di immagine cagionati al MoVimento 5 Stelle”.
Il M5s chiede anche un risarcimento ai tre, in quanto la misura di sospensione riguarda anche Vitiello, non incluso nel comunicato pubblicato oggi essendo stato il suo caso discusso già negli scorsi giorni. Vitiello è candidato nel collegio uninominale di Castellammare di Stabia, Bruno Azzerboni nel collegio del Senato di Reggio Calabria e Piero Landi nel collegio uninominale di Lucca alla Camera.
I tre rimangono comunque candidati del M5s nei rispettivi collegi uninominali essendo ormai impossibile ritirare la candidatura. I tre potrebbero quindi essere eletti nonostante la sospensione e, una volta entrati in Parlamento, non è detto che decidano di lasciare la poltrona né che riescano a far approvare dalle Camere le loro eventuali dimissioni. A questo punto in caso di elezione loro tre, così come gli altri candidati messi alle porte dal M5s per il caso rimborsopoli o come avverrà per Emanuele Dessì, potrebbero ritrovarsi sin da subito nel gruppo Misto.
La notizia riguardante Landi e la sua iscrizione alla loggia Francesco Burlamacchi è stata anticipata oggi dal quotidiano ‘Il Foglio’ che rivela come il candidato sarebbe “in sonno” dallo scorso 5 febbraio. Azzerboni ha invece replicato parlando con l’Ansa: “Io ero massone. Non ho frequentato dal 2017 la massoneria ed ho chiesto l'assonnamento al fine di uscirne dal gennaio del 2018. Non ho detto alcuna bugia al Movimento Cinque stelle perché per me la massoneria è un capitolo chiuso e credevo che il passato non contasse”.