Altre 4 Regioni in zona gialla da lunedì: l’ordinanza del ministro Speranza
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha appena firmato una nuova ordinanza. Dalla prossima settimana, lunedì 10 gennaio, la mappa colorata delle Regioni italiane cambierà ancora: la maggior parte del Paese è ormai in zona gialla. Dopo ultimi dati analizzati dalla Cabina di regia del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità altre quattro regioni passeranno in zona gialla. Si tratta di Abruzzo, Toscana, Valle d'Aosta ed Emilia-Romagna, al momento ancora in zona bianca, ma per poco.
Queste quattro Regioni si sommano alle altre undici che sono già colorate di giallo, e cioè Lombardia, Lazio, Piemonte, Sicilia, Liguria, Marche, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Calabria e le Province autonome di Bolzano e Trento.
In bilico c'era anche la Campania, che però come ha annunciato il presidente della Regione Vincenzo De Luca non passa nella fascia di rischio più alta: "La Regione Campania rimane in zona bianca ed è veramente un risultato straordinario, ma abbiamo un indice di Rt dell'1,6 per cento. Siamo la Regione più a rischio. Vediamo fino a quando reggeremo ma siamo fortemente a rischio", ha detto durante la diretta Facebook del venerdì.
Prossimamente per la Liguria potrebbe invece scattare la zona arancione: la Regione è ha superato l'indicatore del 30% di ricoveri ordinari (al 34,2%), e ha quasi raggiunto quello del 20% per le terapie intensive (al 19,5%). I parametri che servono a decretare il passaggio in zona gialla, oltre all'incidenza settimanale dei casi per centomila abitanti già ampiamente sopra soglia, sono due: il tetto massimo del 10% di posti occupati da pazienti Covid nelle terapie intensive e quello del 15% di posti occupati da pazienti Covid nei posti ordinari. A rientrare in questi parametri sono appunto Abruzzo, Emilia-Romagna, Toscana e Val d’Aosta.
La situazione in Abruzzo, Toscana, Valle d'Aosta ed Emilia-Romagna
I parametri delle quattro Regioni che da lunedì entreranno in zona gialla mostrano una situazione in peggioramento. In Abruzzo l'occupazione dei posti letto nei reparti di terapia intensiva è pari al 13,3% rispetto alla soglia critica del 10%. Stesso discorso per i ricoveri nei reparti ordinari, dove c’è un tasso di occupazione del 18,7%, quasi 4 punti percentuali oltre il limite del 15%.
In Emilia-Romagna abbiamo percentuali ancora più allarmanti: siamo al 15,7% per quanto riguarda le rianimazioni, e al 19,4% in aera medica. In Toscana la situazione è lievemente migliore per quanto riguarda i reparti ordinari, pieni al 17,9%, mentre le terapie intensive hanno una percentuale d'occupazione del 17,2%. Qui l'incidenza è altissima: 2.680 casi per 100mila abitanti.
In Val d'Aosta non va meglio, con un'incidenza di 2.255,9 casi ogni 100mila abitanti. L'area medica è satura, con una percentuale di riempimento del 42,4%; le rianimazioni sono occupate al 15,2%.
Se osserviamo la situazione a livello nazionale, il tasso medio di occupazione da parte di pazienti Covid nei reparti di terapia intensiva è al 15,4%, rispetto al 12,9% (rilevazione al 30 dicembre). In aumento anche la percentuale di occupazione dei reparti di area medica a livello nazionale che sale al 21,6% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 6 gennaio) rispetto al 17,1% del 30 dicembre.