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Alluvioni Emilia Romagna, Schlein: “Ora unità nazionale, basta negazionismo sulla crisi climatica”

La segretaria del Pd, Elly Schlein, è intervenuta al Festival dell’economia di Trento. Sul maltempo in Emilia Romagna ha dato la disponibilità del suo partito a “soluzioni di unità nazionale”. Tra i temi anche la riforma fiscale, su cui il governo “non ha coraggio” e che avvantaggia “le fasce più alte”
A cura di Luca Pons
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In Emilia Romagna, dopo le alluvioni, "economia, agricoltura e le famiglie meritano risposte veloci e il Pd su questo c'è", ha detto Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, al Festival dell'economia di Trento. La leader dem ha aperto a "soluzioni  di unità nazionale" su temi come "ristori, aiuti e interventi di ripristino". Su questo, ha ribadito, c'è "piena disponibilità al governo".

L'argomento centrale, poi, è quello del dissesto idrogeologico, nella Regione come nel resto del Paese. È "una piaga che il Paese ha da sempre", e ora lavorare a un "grande piano di prevenzione" diventa un'esigenza immediata: "È il momento di dire ‘non aspettiamo la prossima tragedia per mettere in sicurezza il Paese', che è una priorità assoluta". Ci sono state polemiche anche relative all'amministrazione dell'Emilia-Romagna, dove Schlein era vicepresidente: "In Emilia Romagna è stato fatto molto. Detto questo, si può fare di più ma c'è anche una responsabilità anche nazionale", perché c'è "anche stato tanto negazionismo sui cambiamenti climatici" e "anche nei precedenti governi il tema non è stato affrontato con la giusta urgenza".

Adesso, però, "non è un momento di strumentalizzazione politica. Sui cambiamenti climatici il Paese deve fare un passo in avanti, si è parlato tanto dei costi della transizione ma questi sono i costi della non transizione. C'è da lavorare meglio, c'è bisogno di risorse, semplificazione, e una legge che contrasti il consumo del suolo, di cui si parla da dieci anni".

Riforma fiscale: "Il governo non ha coraggio e aiuta gli evasori"

In linea con il tema del Festival, Schlein si è poi concentrata sulla riforma fiscale. Per avere più equità servono "scelte coraggiose", quelle che "il governo Meloni non sta facendo. Nel contrasto all'evasione non può mancare la battaglia", ma questo spirito di battaglia all'evasione, però, "io non lo vedo nel governo Meloni".

La nuova delega fiscale dell'esecutivo è stata criticata perché troppo morbida con chi evade e perché avvantaggia soprattutto chi ha un reddito alto. Innanzitutto, si riduce il numero di aliquote Irpef: "Ogni volta che si appiattisce il sistema avvantaggia le fasce più alte e svantaggia quelle più basse. Le tasse bisogna riuscire a farle pagare a chi non le sta pagando", ha detto Schlein.

Per le aziende più grandi si prevede la possibilità di un concordato con il Fisco, per stabilire in anticipo quanto pagare ed evitare i controlli. Ma "le tasse si pagano dove si fanno i profitti, non dove si fanno accordi con governi compiacenti", ha sottolineato Schlein. E serve che "chi ha di più contribuisca al benessere maggiore dell'intera società". Si parla di patrimoniali? La segretaria ha evitato una risposta diretta: "Questo Paese di patrimoniali ne ha già tante, e dovrebbe riorganizzarle".

Abbassare le tasse sul lavoro e sulle imprese è necessario, ma bisogna anche "pensare perché la tassazione sulle rendite finanziarie e immobiliari è così alta rispetto a quella su lavoro e impresa. Per noi il faro è l'equità fiscale e la redistribuzione, a partire con la riforma del catasto in senso più equo" che sarebbe da fare subito, mentre i governi la rimandano da anni, "e dal fatto che abbiamo una tassazione delle successioni tra le più inique e le più basse. Si può dire o no?".

Pnrr: "Siamo preoccupati, basta lamentarsi delle scadenze"

Un'altra delle criticità affrontate dal governo è il Pnrr: "Siamo estremamente preoccupati, è un'occasione storica e irripetibile per il nostro Paese", ha affermato Schlein. "Anziché stare a discutere e lamentarsi delle scadenze previste dall'Ue, invito il governo a chiedere più risorse per una transizione che sia giusta, per accompagnare quelle imprese che da sole non hanno la struttura per rinnovarsi. Sono mesi che se ne parla e intanto stiamo perdendo i soldi"

Caro affitti: "Lo Stato faccia da mediatore per non lasciare le case vuote"

Infine, sul caro affitti che ha scatenato le proteste di studenti in varie città d'Italia, la segretaria dem ha ribadito di essere "stata tra quei ragazzi a portare il sostegno del Pd", e ha spiegato le contestazioni ricevute: "Due o tre di questi ragazzi si sono avvicinati per dirci che il Pd erano anni che non si faceva vivo. Io non c'ero in quel Pd, ma ho vinto il congresso spiegando che da oggi parte una storia nuova. È normale che il Pd che torna nei luoghi del conflitto trovi il conflitto". Adesso, il partito è al lavoro per "un piano nazionale sulla casa: reintrodurre il fondo sull'affitto e un piano di intermediazione pubblica che possa fare in modo che non vengano lasciate vuote le case"

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