Alle elezioni europee del 2024 saranno eletti 15 deputati in più: nessun nuovo seggio per l’Italia
La popolazione europea cresce, quindi le istituzioni comunitarie devono adeguarsi: dalle prossime elezioni il Parlamento europeo conterà 15 seggi in più. Dopo il parere favorevole del Consiglio europeo, l'Eurocamera ha approvato la decisione con 515 voti a favore, 74 contrari e 44 astensioni. La richiesta era arrivata proprio dalla plenaria dell'Ue, visti i cambiamenti demografici dei Paesi membri negli ultimi anni, e porterà da 705 a 720 il numero di deputati.
Non è una novità che la composizione del Parlamento europeo cambi. Ogni cinque anni, cioè prima di prima di ciascuna elezione, le istituzioni comunitarie valutano se sono necessari degli aggiornamenti. Ciò avviene sia sulla base dei dati demografici più recenti, che seguendo i principi stabiliti dai Trattati dell'Unione: l'Eurocamera deve essere composta da un massimo di 750 deputati (senza contare il o la Presidente); i Paesi hanno un numero minimo di 6 seggi e uno massimo di 96; deve essere rispettato il principio della proporzionalità decrescente, che significa che i Paesi con popolazione più numerosa hanno più seggi dei paesi meno popolosi, ma questi ultimi dispongono di un numero di seggi superiore a quello che vorrebbe la proporzionalità applicata in senso stretto.
La nuova conformazione del Parlamento si vedrà l'anno prossimo, visto che dal 6 al 9 giugno 2024 i Paesi membri voteranno per le elezioni europee. Tuttavia, non tutti gli Stati otterranno seggi in più. Ad averli saranno:
- Francia, che passa da 79 a 81;
- Spagna, che passa da 59 a 61;
- Paesi Bassi, che passa da 29 a 31;
- Austria, che passa da 19 a 20;
- Belgio, che passa da 21 a 22;
- Polonia, che passa da 52 a 53;
- Danimarca, che passa da 14 a 15;
- Finlandia, che passa da 14 a 15;
- Slovacchia, che passa da 14 a 15;
- Irlanda, che passa da 13 a 14;
- Slovenia, che passa da 8 a 9;
- Lettonia, che passa da 8 a 9.
L'Italia, invece, rimarrà a quota 76. Attualmente, nel nostro Paese è in corso un dibattito sulla soglia di sbarramento. Infatti, così si legge ai Trattati dell'Unione europea:
Tutti gli Stati membri devono utilizzare un sistema basato sulla rappresentanza proporzionale. Oltre alla soglia minima volontaria per l'attribuzione dei seggi a livello nazionale, pari ad un massimo del 5 %, la decisione (UE, Euratom) 2018/994 del Consiglio stabilisce una soglia minima obbligatoria compresa fra il 2 e il 5 % per le circoscrizioni (compresi gli Stati membri a circoscrizione unica) con più di 35 seggi.
Fratelli d'Italia starebbe trattando con l'opposizione per trovare un'intesa sull'abbassamento della soglia di sbarramento dal 4% al 3%, ma il resto della coalizione di governo – Lega e Forza Italia – si sono detti contrari.
A proposito di elezioni europee, proprio ieri Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione europea, ha tenuto il suo ultimo discorso sullo stato dell'Unione, iniziando proprio con queste parole:
Tra poco meno di 300 giorni, gli europei andranno alle urne nella nostra democrazia unica e straordinaria. Come ogni elezione, sarà un momento in cui le persone rifletteranno sullo stato della nostra Unione e sul lavoro svolto da coloro che le rappresentano. Ma sarà anche il momento di decidere che tipo di futuro e che tipo di Europa vogliono.
Nell'occasione, Von Der Leyen ha anche rimarcato l'importanza dell'istituzione dell'Eurocamera, ricordando come abbia sostenuto a gran voce l'avvio di una trattativa per l'ingresso dell'Ucraina nell'Unione. Inoltre, la presidente della Commissione ha lodato il lavoro congiunto tra il Parlamento e il Consiglio europeo per cercare un nuovo accordo sulla gestione dell'immigrazione.