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Alla fine il governo non cancellerà il Superbollo auto come aveva promesso Salvini

Per settimane, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha insistito che il governo con la riforma fiscale avrebbe cancellato anche il superbollo sulle auto di grossa cilindrata. Gli emendamenti presentati in commissione per farlo, però, sono stati cambiati: ogni riferimento al Superbollo è sparito.
A cura di Luca Pons
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Una "tassa odiosa", il superbollo che si versa per le auto da più di 185 kW, cioè 252 cavalli. Così l'aveva definito Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e segretario della Lega che spesso, nelle scorse settimane, ha ribadito che il governo Meloni avrebbe eliminato il superbollo con la sua nuova legge delega di riforma fiscale. Ma il testo della legge è arrivato in commissione, le proposte di modifica sono state presentate, e l'eliminazione del superbollo non c'è.

Cosa ha detto Salvini sul superbollo

Il superbollo esiste dal 2011, quando lo introdusse il governo Berlusconi (Giorgia Meloni era ministra in quell'esecutivo) appoggiato anche dalla Lega. Il governo Monti poi ne raddoppiò praticamente l'importo, così che oggi porta a spendere circa 20 euro per ogni kW sopra la soglia dei 185. Ad aprire l'argomento della sua cancellazione era stato il viceministro all'Economia, Maurizio Leo, già a inizio maggio.

Nelle settimane successive, il ministro Salvini è tornato sul tema a più riprese, prima definendo l'imposta una "tassa odiosa". Poco più di un mese fa, il 21 maggio, ha ribadito che eliminare il superbollo "era una nostra promessa e la stiamo portando avanti". L'ultima conferma è arrivata ancora più in là, il 31 maggio.

Cosa è successo in commissione alla delega fiscale

L'emendamento di cui parlava Salvini, effettivamente, è stato presentato: in commissione Finanze della Camera, dove il testo della legge delega era discussione, la Lega ha proposto di aggiungere la richiesta di "razionalizzare e semplificare il sistema tributario anche con riferimento all’eliminazione dell’addizionale erariale sulla tassa automobilistica per le autovetture e gli autoveicoli destinati al trasporto promiscuo di persone e cose, aventi potenza superiore a 185 chilowatt", cioè di eliminare il superbollo. Lo stesso ha fatto Fratelli d'Italia con un altro emendamento.

Poi, però, la proposta è cambiata. Come spesso accade nei lavori parlamentari, c'è stata una riformulazione degli emendamenti, che la commissione ha votato e approvato. A notarlo è stato Carlo Canepa, responsabile editoriale di Pagella politica: nella nuova revisione, dal testo degli emendamenti è sparito ogni riferimento esplicito al superbollo auto. Infatti, in quello della Lega e in quello di Fratelli d'Italia la formula è diventata semplicemente: "Revisione e riordino delle tasse automobilistiche, senza maggiori oneri a carico della finanza pubblica".

Va detto che il nuovo testo degli emendamenti non elimina la possibilità che il governo decida di intervenire sul superbollo. La legge delega, d'altra parte, è una norma che dà delle indicazioni al governo, che poi avrà due anni di tempo per metterle in pratica con dei decreti specifici. E gli emendamenti non chiedono esplicitamente di non cancellare il superbollo.

Tuttavia, è indicativo che il riferimento alla tassa sulle auto di grossa cilindrata sia stato cancellato. La formula che è rimasta ("rivedere e riorganizzare", per di più "senza maggiori oneri" per lo Stato) è piuttosto vaga, e certamente non si può considerare come la prova del fatto che il governo, nel mettere in pratica la delega fiscale, interverrà per rimuovere del tutto il superbollo.

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