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Alla fine il governo Meloni ha cancellato le multe ai No Vax: ma niente rimborsi per chi le aveva pagate

Con il decreto Milleproroghe, che ha ottenuto il via libera in Consiglio dei ministri, il governo Meloni stabilisce annullamento delle multe da 100 euro emesse contro quanti non hanno ottemperato l’obbligo vaccinale durante la pandemia Covid.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il governo Meloni ha annullato le multe per i no vax. Con il decreto Milleproroghe il governo, che ha avuto il via libera in Cdm, sono state interrotte definitivamente le sanzioni. Il provvedimento, introduce disposizioni urgenti in materia di termini normativi, intervenendo con proroghe e modifiche  che servono a garantire la continuità dell’azione amministrativa e a introdurre misure organizzative essenziali per l'efficienza e l'efficacia dell’azione delle pubbliche amministrazioni.

Tra le misure che sono state approvate ieri, c'è l'abrogazione delle sanzioni pecuniarie in materia di obbligo vaccinale per la prevenzione dell’infezione da virus SARS-CoV-2 (previste dall’articolo 4-sexies del decreto-legge 10 aprile 2021, n. 44). L'intervento annulla di conseguenza le sanzioni pecuniarie già irrogate e non riscosse e relativo discarico.

Cosa dice la norma sulle multe ai No Vax, contenuta nel Milleproroghe

Il Consiglio dei ministri di ieri  ha dato il via libera al decreto Milleproroghe, che contiene come dicevamo lo stop alle multe di 100 euro o alle relative cartelle che non sono state ancora pagate da chi ha ignorato l'obbligo di vaccinarsi durante il Covid.

Una bozza del testo prevede appunto l'interruzione "definitiva" dei procedimenti sanzionatori in corso. Mentre, si legge ancora nel testo, "le sanzioni pecuniarie già irrogate sono annullate". In una versione precedente si prorogava semplicemente il congelamento delle multe. Non è previsto però alcun rimborso per quanti hanno già pagato la sanzione, al contrario di quanto emergeva da alcune anticipazioni.

Le altre misure nel Milleproroghe

Con il provvedimento sono state posticipate cinque scadenze nel settore del Turismo:

  • proroga al 31 marzo 2025 del termine per i contributi in favore di alcune categorie di imprese nei Comuni della dorsale appenninica colpiti dalla scarsità di neve tra novembre 2023 e marzo 2024;
  • proroga al 31 dicembre 2025 del termine per la conclusione di alcuni interventi rispetto ai quali è previsto, a favore delle imprese turistiche, il riconoscimento del credito d'imposta fino all'80% delle spese sostenute e del contributo a fondo perduto non superiore al 50% delle spese sostenute;
  • proroga al 31 dicembre del prossimo anno, della misura di semplificazione per la realizzazione di impianti fotovoltaici all'interno di aree nella disponibilità di strutture turistiche o termali.
  • proroga del termine entro il quale i datori di lavoro nel settore privato possono stipulare contratti a tempo determinato di durata superiore a 12 mesi, in ogni caso non superiore a 24 mesi;
  • proroga al 31 dicembre 2025 del termine per la stipula di contratti assicurativi in capo alle imprese per la copertura dei rischi catastrofali.

Inoltre è stato prorogato ancora lo scudo erariale di quattro mesi, fino al 30 aprile 2025. La misura rinvia dal 31 dicembre 2024 al 30 aprile 2025 la limitazione della responsabilità dei soggetti sottoposti alla giurisdizione della Corte dei conti in materia di contabilità pubblica ai soli casi dolosi.

È stato prorogato di un anno anche lo scudo penale per i medici che operano "in situazioni di grave carenza di personale". La misura prolunga fino al 31 dicembre 2025 la limitazione di responsabilità penale degli esercenti una professione sanitaria in situazioni di grave carenza di personale ai casi di dolo e colpa grave. Slitta di tre mesi, infine, dal 31 dicembre al 31 marzo 2025, l'obbligo di assicurazione anti-catastrofi per le aziende.

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