Alla fine il centrodestra non ridiscuterà il Pnrr, dice Antonio Tajani
"Il bla bla bla durante la campagna elettorale è normale", ma il programma della coalizione di centrodestra può essere una "garanzia" per investitori e partner stranieri, e Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, "lo rispetterà sicuramente, come anche Salvini". La garanzia è che un governo di centrodestra non metterà in seria discussione il modo in cui il Piano nazionale di ripresa e resilienza è stato impostato finora. Le parole di Antonio Tajani, europarlamentare e coordinatore nazionale di Forza Italia, spengono così mesi di polemiche e dibattiti sulla necessità di modificare il Pnrr presentata dai partiti della coalizione di centrodestra, soprattutto Lega e Fratelli d'Italia.
In un'intervista a Bloomberg, infatti, Tajani ha assicurato che un eventuale governo di centrodestra non cercherà di modificare la struttura con cui i 200 miliardi di euro del Recovery fund europeo sono stati stanziati. "È impossibile rinegoziare il piano di spesa dei fondi. Ci può essere più flessibilità, ma non una rivoluzione". Il programma di centrodestra non contiene dettagli su cosa si intende modificare: uno dei punti sul Pnrr si limita a scrivere che il governo cercherebbe un "accordo con la Commissione europea", sempre nel rispetto dei "Regolamenti europei, per la revisione del Pnrr in funzione delle mutate condizioni, necessità e priorità" dell'Italia.
La flessibilità che si potrebbe effettivamente negoziare riguarderebbe, secondo Tajani, il modo in cui il denaro si spende concretamente, ad esempio "per spostarli dal costruire una strada al costruire un ponte". Non si potrà invece rinegoziare in modo più ampio, mettendo in discussione obiettivi e priorità come era stato suggerito anche da Fratelli d'Italia e Lega, alleati di Forza Italia. Una modifica radicale "metterebbe a rischio i fondi", sottolinea Tajani.
L'Unione europea ha già previsto la possibilità di correzioni limitate al Recovery plan da parte dei Paesi europei, come ha ricordato la settimana scorsa anche Paolo Gentiloni, commissario europeo per l'Economia: "Abbiamo delle norme che dicono cos’è possibile modificare dei piani, e questo significa che non cominciamo da zero, non ridiscutiamo tutti i piani per ogni singolo paese. Credo che durante tutta la durata del Next Generation Eu avremo 20 o 30 elezioni nazionali – ha continuato Gentiloni – ma non possiamo certo cambiare i nostri piani per questo. Ma siamo aperti a discutere con tutti i governi che vengono eletti, compreso quello che sarà eletto in Italia".
A Bloomberg, Tajani ha anche detto che un governo di centrodestra cercherà di ridurre il debito dell'Italia, ma che "sarà difficile se il prezzo del gas continua a salire", e che il centrodestra è intenzionato a "rispettare le regole sul budget dell'Unione europea, ma non è facile. Per questo, proporremo un nuovo Recovery plan dell'Unione su energia, agricoltura e cibo".