Alla Camera volano insulti e gestacci durante la seduta fiume: cosa è successo tra i deputati
Alla Camera dei deputati sarà una lunghissima notte, nella fase finale della conversione in legge del decreto Rave. L'opposizione si è accordata su un'operazione di ostruzionismo parlamentare, visto che il decreto legge è in scadenza domani, per lanciare un messaggio al governo Meloni. Il primo provvedimento preso dal nuovo esecutivo, ormai due mesi fa, è stato praticamente il più contestato finora. Il governo ha posto la fiducia sul testo, per accelerare la conversione in legge, ma l'opposizione ha deciso di presentare centinaia di ordini del giorno per allungare i tempi. Non è una novità, anzi.
Perciò da ore, ormai, la seduta fiume della Camera dei deputati si infiamma intervento dopo intervento. È successo intorno alle 21, per esempio, quando il deputato Marco Pellegrini del Movimento 5 Stelle ha accusato i colleghi della maggioranza di aver insultato e fatto gesti volgari nei confronti dell'opposizione. Nel segnalarlo al presidente della Camera, il parlamentare grillino ha mimato il gesto del dito medio rivolgendosi ai deputati di centrodestra, che hanno protestato in maniera vibrante.
La discussione è proseguita per tutta la serata sugli ordini del giorno, con i deputati dell'opposizione che hanno utilizzato ogni tattica parlamentare possibile per prolungare i tempi e protestare contro il provvedimento. Gli animi hanno continuato a surriscaldarsi, tanto da dover costringere il presidente della Camera Fontana a intervenire ripetutamente per calmare i deputati presenti.
Si andrà avanti con gli interventi per tutta la notte, poi, solo quando sarà esaurita la lista degli iscritti a parlare, ci saranno le dichiarazioni di voto e infine la votazione finale sul provvedimento. L'opposizione punta a fermare la conversione in legge. Sembra una missione impossibile ma, in ogni caso, sarà una notte lunghissima a Montecitorio.