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Da capocollo tarantino al salame d’oca: alla Camera proposta per tutelare le confraternite

L’ha depositata il deputato Massimo Palmizio di Forza Italia. Sono più di cento le associazioni iscritte alla Fice, la Federazione italiana circoli enogastronomici fondata a Savona cinquant’anni fa. Un esempio? La “Confraternita del Capocollo” di Taranto, la sarda “Confraternita del Nepente di Olieno”, o “L’Ordine Lomellino della Rana e del salame d’oca” di Pavia.
A cura di C. T.
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Una proposta di legge per tutelare e promuovere associazioni, club, congreghe e confraternite con lo scopo di diffondere il cibo e il vino tipici italiani. L'ha depositata in Parlamento alla Camera il deputato Massimo Palmizio, quarantaduenne eletto tra le fila di Forza Italia, nelle cui intenzioni c'è la tutela a la valorizzazione di un patrimonio gastronimico e culturale piuttosto vasto: sono, infatti, più di cento le associazioni iscritte alla Fice, la Federazione italiana circoli enogastronomici fondata a Savona cinquant'anni fa. Un esempio? La "Confraternita del Capocollo" di Taranto, la sarda "Confraternita del Nepente di Olieno", o "L'Ordine Lomellino della Rana e del salame d'oca" di Pavia.

Le confraternite "ricoprono un ruolo fondamentale, dalla ricerca, valorizzazione e conoscenza del vino e della cucina italiana nelle loro componenti tecniche, storiche, di costume e di folclore, alla ricerca storica regionale, il loro raggio di azione non si limita al territorio locale, ma in modo più esteso, in ambito nazionale e internazionale, attraverso la conoscenza del prodotto tipico", ha spiegato Palmizio, secondo cui la tutela va fatta anche con fondi pubblici, per questo motivo nella sua proposta si prevede di affidare alle Regioni il compito di istitutire un registro ad hoc per queste associazioni e quello di finanziare iniziative delle confraternite – eventualmente fornendogli spazi e strutture per portare avanti progetti di tipo enogastronomico. Sostenendo le attività delle confraternite, tra l'altro, secondo Palmizio, "si vogliono accrescere i livelli di competitività delle strutture turistiche".

I fondi, però, andrebbero distribuiti seguendo criteri rigorosi: le confraternite non devono avere finalità di lucro, devono essere attive almeno da tre anni e prevedere nel loro statuto la tutela e la valorizzazione dei prodotti agroalimentari e dei piatti tipici – oltre alla promozione della cultura enogastronomica e delle tradizioni locali. Il compito della tutela andrebbe al ministero delle Politiche agricole e alle Regioni, che devono sostenere i progetti proposti dalle associazioni, promuovere e informare i consumatori delle attività e delle iniziative.

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