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Alla Camera si entra ancora con le sneakers e senza cravatta, ma è in arrivo il nuovo dress code di Fdi

Per il momento salta l’obbligo di indossare la cravatta e il divieto di scarpe da tennis nel dress code della Camera. Ma un odg di Fdi invita l’Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori a scrivere un nuovo regolamento, con norme più severe sull’abbigliamento.
A cura di Annalisa Cangemi
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Per il momento è saltato l'aggiornamento del dress code alla Camera, proposto un ordine del giorno al bilancio interno di Montecitorio, a prima firma di Salvatore Caiata (FdI),  ex pentastellato poi passato con il partito di Giorgia Meloni, che prevedeva il "divieto indistinto per chiunque – parlamentare, collaboratore, dipendente o visitatore – dell'utilizzo di scarpe da ginnastica ogni qualvolta acceda nelle sedi della Camera", e "l'obbligo per i deputati, collaboratori, dipendenti e visitatori di sesso maschile di indossare sempre la cravatta" per garantire il decoro.

Il testo è stato riformulato, e nel nuovo odg si invita l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, per le rispettive competenze "a valutare l'opportunità di introdurre specifiche disposizioni volte a prevedere che la biglia mento dei deputati, dei dipendenti e di tutti gli altri frequentatori delle sedi della camera sia a consono alle esigenze di rispetto della dignità e del decoro dell'istituzione". L'ordine del giorno, in questa versione ‘ammorbidita', che non contiene più alcun riferimento alle scarpe da tennis e alle cravatte, è stato approvato in mattinata con 181 voti favorevoli e 100 contrari, insieme a un altro presentato da Martina Semenzato (Noi Moderati), anch'esso riformulato.

Ora toccherà ai Questori Paolo Trancassini (Fdi), Alessandro Benvenuto (Lega) e Filippo Scerra (M5s) dare seguito all'impegno e scrivere il nuovo decalogo. Le nuove regole dovranno arrivare nei prossimi mesi. Un'ipotesi è che il dress code della Camera prenda a modello quello del Senato, dove per gli uomini già oggi è in vigore l'obbligo di cravatta. Oppure si guarderà ai regolamenti adottati da altro Parlamenti all'estero, anche in Europa, e si cercherà di riscrivere le norme in modo da imporre a tutti i frequentatori di Montecitorio un abbigliamento consono. Per il momento comunque per accedere a Montecitorio basta indossare una giacca.

"Accolgo la riformulazione ed esprimo l'auspicio che si possa arrivare a una regolamentazione, naturalmente dando fiducia al Collegio dei questori, perché c'è stata qualche battuta e qualche polemica su questo ordine del giorno, ma in realtà era esclusivamente volto a dare rispetto e tutela a questo ambiente, e credo che sia una cosa sulla quale dovremmo essere tutti d'accordo" sottolinea il deputato Fdi Salvatore Caiata, firmatario dell'odg.

"La Camera dei Deputati è la casa del Parlamento italiano insieme al Senato della Repubblica. È assolutamente ragionevole chiedere che gli ospiti e i frequentatori di questa casa abbiano un abbigliamento paragonabile all’importanza delle sue funzioni. Per questo, a nome di Noi moderati, ho presentato un ordine del giorno, che oggi è stato approvato, per introdurre specifiche disposizioni, nel regolamento della Camera dei Deputati, volte a prevedere che l’abbigliamento dei deputati, dei dipendenti e di tutti gli altri frequentatori delle sedi della Camera sia consono alle esigenze di rispetto della dignità e del decoro dell’istituzione. L’odg non è né limitativo della libertà di espressione né impositivo, la decisione verrà demandata all’Ufficio di Presidenza dove tutti sono rappresentati, un organo collegiale dove tutti potranno dare il loro contributo", afferma la deputata di Noi moderati Martina Semenzato.

Ma anche questa volta non sono mancate critiche da parte delle opposizioni: "Questo ordine del giorno – sottolinea in aula il deputato M5S Riccardo Ricciardiha una premessa e anche una riformulazione che noi condividiamo, ovvero che l'istituzione è portatrice di una sacralità che trova fondamento prima nello Statuto Albertino e poi nella nostra Costituzione, che ne sancisce il principio base di ogni istituzione democratica secondo cui forma e sostanza sono strettamente collegate, e laddove una di esse viene meno perisce la sua credibilità e fondamento. Benissimo, però viene meno non solo con la forma, anche con la sostanza. E allora, in un momento in cui gli italiani soffrono per andare a fare la spesa nei supermercati, nell'altro ramo del Parlamento si vogliono reintrodurre i vitalizi: non è una perdita di credibilità e di decoro, questa, per le istituzioni? Nel momento in cui si dice che queste istituzioni devono riacquisire un decoro, il decoro è mettersi la cravatta e non avere paura di togliere a 169.000 famiglie un reddito con un sms?".

"Non è vero che non ci sono disposizioni – dice Federico Fornaro del gruppo Pd-Idp – Gli uomini non possono entrare senza giacca. L'unica differenza rispetto al Senato, parliamoci chiaro, è la cravatta, ma in nessun'Aula parlamentare l'uomo può entrare senza, quindi, le disposizioni ci sono. Non è vero che ci sono soltanto per le persone che vengono da fuori. Francamente, non capisco che cosa significhi e lo dico con intendimento neutro. È solo per capire cosa andiamo a votare".

A Fornaro replica Paolo Trancassini di Fdi: "Ricordo che dal 1982 in poi ci sono stati una serie di interventi in Ufficio di Presidenza su questa tematica ma che in realtà non c'è nulla di codificato. Non esiste un ‘passaggio' regolamentare che per esempio imponga la giacca o che escluda la cravatta. Allora abbiamo accolto l'ordine del giorno del collega Caiata con la riformulazione di valutare l'eventualità di darci delle regole. Si tratta di una valutazione che faremo con il Collegio dei Questori e che porteremo in Ufficio di Presidenza; però per chiarezza, bisogna dire che non ci sono regole quanto piuttosto tutta una serie di interventi non univoci che sono avvenuti in Ufficio di Presidenza dal 1982 in poi. Quindi, considerata la richiesta dell'onorevole Caiata, riteniamo opportuno valutare questa possibilità".

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