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Alfano: “Esclusione di Cosentino necessaria ma il Pdl resta garantista”

Il segretario del Pdl ammette che il momento più drammatico per la formazione delle liste alle elezioni politiche 2013 è stato l’esclusione di Nicola Cosentino, ma assicura che il partito resta garantista.
A cura di Antonio Palma
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Su quello che è accaduto ieri nelle fila del Pdl un ruolo centrale lo ha avuto sicuramente il segretario Angelino Alfano che, come raccontano le cronache, si è battuto fino all'ultimo per l'esclusione di Nicola Cosentino dalle liste elettorali per le elezioni politiche 2013. Del resto il segretario del Pdl ai tempi in cui si parlava ancora di primarie aveva basato tutto il suo programma sul rinnovamento e l'incandidabilità di alcuni personaggi. Certo forse nemmeno lui si aspettava la reazione tanto scomposta di Cosentino che sarebbe arrivato quasi alle mani. "Non c’è dubbio che il momento più drammatico" sia stato "la scelta di non candidare Nicola Cosentino" ha spiegato Alfano in un'intervista al Corriere della Sera, anche "perché da questa decisione potrebbero discendere conseguenze sulla libertà personale di un dirigente che abbiamo difeso in Parlamento". Ovviamente il giorno dopo il giallo delle liste in Campania dal partito è un susseguirsi di smentite e versioni soft dello scontro che però spesso sono in contraddizione tra loro. Anche Alfano sminuisce l'accaduto  spiegando che non c'è stato alcun ricatto da parte di Cosentino ma "comprensibili reazioni umane di fronte a drammatiche ripercussioni" sulla sua libertà personale e che da parte di Nick o'mericano non si attende ritorsioni politiche.

Del resto però non si poteva fare altrimenti ha spiegato quello che Berlusconi continua a designare come uno dei candidati Premier. "La decisione era fondata sull’inopportunità, da noi considerata grave, di una sua ricandidatura" e per le stesse ragioni il passo indietro è stato chiesto ad altri big del partito come Dell'Utri e Scajola. Attenzione però, questa scelta "non significa l’abbandono del principio di non colpevolezza" da parte del Pdl che è e continuerà ad essere "garantista, e a considerare i giustizialisti i nemici della giustizia". A tutti quelli che hanno rinunciato  il Pdl infatti è "particolarmente grato, perché hanno anteposto il bene del movimento alla legittima difesa della loro storia". Insomma dopo gli stracci ora è tempo di ricucire in vista delle elezioni resta da vedere cosa ne pensa Cosentino che oggi racconterà la sua versione.

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