Alex e Alan Kurdi, continua lo stallo: 106 migranti al limite di Lampedusa
In queste ore sono due i casi che tengono banco, entrambi legati al salvataggio di migranti in area SAR libica operato da due organizzazioni non governative. Dopo l'evacuazione per motivi sanitari di 13 persone, infatti, i rimanenti 41 naufraghi sono ancora a bordo della barca a vela Alex, della ONG italiana Mediterranea Saving Humans. La vicenda sembrava essersi sbloccata ieri, con l'annuncio della disponibilità del governo maltese ad accogliere i profughi, ma la situazione si è complicata dopo che l'ONG ha fatto sapere che la piccola barca a vela ALEX non è in condizioni di navigare per oltre 10 ore per raggiungere l'isola, chiedendo a un nuovo place of safety o l'intervento di una nave militare di Malta. Un caso complesso, probabilmente peggiorato dalla nota che è giunta dal ministero dell'Interno, con la quale si accusavano i volontari della ONG di "volere l'impunità" (il governo italiano chiedeva che dopo aver consegnato i profughi il vascello si recasse comunque a La Valletta) e di essersi rifiutati sia di andare a Malta sia di concedere il trasbordo dei migranti su un assetto militare italiano.
Nel frattempo, al limite delle acque territoriali italiane è giunta anche la nave Alan Kurdi, della ONG Sea – Eye, con a bordo 65 migranti salvati in area SAR libica. Anche in questo caso il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha emanato una direttiva per impedire il transito, l'ingresso e la sosta della nave nelle acque territoriali italiane. Una direttiva che non spaventa l'ONG, che ha ribattuto: "Non ci facciamo intimidire da un ministro dell'interno, piuttosto ci dirigiamo verso il porto sicuro più vicino. La legge del mare dovrebbe essere applicata sempre, anche se un rappresentante del governo si rifiuta di seguirla". Non è escluso che nelle prossime ore la situazione possa evolvere in modo improvviso, stante la manifesta indisponibilità del governo italiano a trovare una soluzione diplomatica in tempi brevi e il precedente del caso Sea Watch 3 che, come vi abbiamo spiegato qui, ha aperto una falla nel muro giuridico che il governo italiano ha provato a frapporre per impedire lo sbarco di migranti a bordo di navi delle ONG.