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Alex confiscata e multa da 65mila euro: Guardia di finanza contesta una seconda violazione alla Ong

Per il veliero Alex, che giovedì scorso ha soccorso 54 naufraghi in mare, è scattata una sanzione da 65mila euro e la confisca dell’imbarcazione, a seguito di un provvedimento della Guardia di Finanza che ha deciso di contestare una nuova violazione al Decreto sicurezza bis. A comunicarlo è la stessa Ong, Mediterranea Saving Humans.
A cura di Annalisa Girardi
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Dopo il sequestro del veliero Alex, che giovedì scorso ha salvato in mare 54 naufraghi, e l'iscrizione del comandante Tommaso Sella al registro degli indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, la Guardia di Finanza ha deciso di prendere dei nuovi provvedimenti contro Mediterranea Saving Humans, come comunica la stessa Ong su Twitter. "Questa mattina la Gdf ha contestato una seconda violazione del Decreto sicurezza bis: un ingresso incidentale di Alex nelle acque territoriali che sarebbe avvenuto venerdì mattina", scrive l'account di Mediterranea. "È un pretesto del tutto illegittimo, ma intanto le conseguenze sono una seconda sanzione per un totale di 65mila euro di multa e il sequestro amministrativo con la confisca di Alex", continua la Ong.

Per il veliero sono quindi scattate una sanzione da 65mila euro e la confisca: infatti, considerando che ci sia stato un altro ingresso in acque territoriali, oltre a quello che ha condotto l'imbarcazione al porto, sarebbe possibile considerare l'attracco come una reiterazione della trasgressione, per cui il decreto di Matteo Salvini prevede appunto la confisca della nave. Secondo l'equipaggio, quel primo ingresso sarebbe stato causato dalle correnti marine e da un difetto nelle comunicazioni, e non di una delibera del capitano.

"Se pensano di fermare così Mediterranea si illudono di grosso: stiamo già preparando i ricorsi e con il sostegno di tutti voi torneremo presto in mare", continua la Ong su Twitter. Anche il capomissione Erasmo Palazzotto, deputato di Liberi e Uguali, è indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Ci sono indagini in corso anche per quanto riguarda il non aver rispettato l'alt di una nave da guerra.

"Noi dobbiamo tornare in mare immediatamente. Non abbiamo alcuna intenzione di fermarci. Le persone che abbiamo salvato ci hanno chiesta cosa ci succederà, ma noi non abbiamo paura. Vogliamo continuare a denunciare che i trafficanti vengono pagati due volte, direttamente dai migranti e indirettamente dal governo italiano con le sue politiche", ha affermato la portavoce di Mediterranea Alessandra Sciurba, in conferenza stampa da Lampedusa, a seguito dello sbarco.

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