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Ddl Zan, ultime notizie sul disegno di legge

Alessandro Zan a Fanpage: “Il ddl si può ancora approvare, trattiamo ma non su identità di genere”

Dopo aver ripresentato il ddl contro l’omotransfobia al Senato insieme al Pd, il deputato Alessandro Zan spiega in un’intervista a Fanpage.it che l’obiettivo di approvarlo in questa legislatura è “molto difficile” da raggiungere, ma “non impossibile”. Il parlamentare si rivolge a chi ha votato contro ma è rimasto in silenzio durante quell’applauso “orribile, sguaiato e reazionario di una destra becera”, sperando “che in quel momento abbiano cambiato idea”. Sull’identità di genere, però, non si tratta: “Dialogo sì – dice – ma non si stravolga l’impianto fondamentale della legge”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il Partito Democratico ha ripresentato il disegno di legge Zan contro l'omotransfobia al Senato. A sei mesi dalla tagliola che lo affossò riparte il percorso del ddl dallo stesso identico testo: "Era giusto ripartire da lì – spiega il deputato dem Alessandro Zan in un'intervista a Fanpage.it – Intanto perché è stato approvato alla Camera a larga maggioranza da tante forze politiche e poi perché se fosse modificato al Senato alla Camera si discuterebbero solo gli articoli modificati". Se invece "avessimo presentato un testo nuovo il percorso sarebbe ripartito daccapo".

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Approvare il testo entro la legislatura è "molto difficile, ma non impossibile", continua Zan. "Abbiamo detto chiaramente che siamo disposti al dialogo, purché non si stravolga l'impianto fondamentale della legge". Il nodo lo conosciamo: l'identità di genere. "È un termine giuridicamente consolidato nel nostro ordinamento, che esiste già in tante leggi – spiega il deputato dem – toglierlo significherebbe eliminare tutela e protezione alle persone transgender che sono nel nostro Paese le più discriminate, le più dimenticate". E sottolinea: "L'Italia ha il triste primato di essere il Paese dove si ammazzano più persone trans".

Poi insiste: "Siamo aperti al dialogo, ma non siamo disponibili a svendere la dignità di alcune persone". Certo è che "ogni legge è il frutto di una mediazione – sottolinea Zan – La mediazione è il sale della democrazia e trovare un compromesso è un punto alto, non un disvalore". Ma "non possiamo approvare una legge monca che esclude qualcuno e non si può giocare con la vita delle persone". E nello specifico si rivolge direttamente a Italia Viva: "Hanno votato un emendamento al decreto che vieta, sulla cartellonistica stradale, ogni discriminazione basata sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere". E sottolinea: "Anche in quel caso è stato usato questo termine, perché è ormai codificato a livello internazionale".

L'immagine dell'esultanza in Senato davanti all'esito negativo del voto è ancora negli occhi di tutti: "È una ferita ancora aperta e il Senato ha l'obbligo di rimediare per sanarla – commenta Zan – L'applauso ha fatto il giro del mondo e ci ha fatto quasi vergognare di essere italiani". Però, sottolinea il deputato, "ci sono persone che hanno applaudito, che hanno gioito, ma anche senatori che sono stati zitti in silenzio". E "tra questi c'è probabilmente anche qualcuno che ha votato contro la legge". Zan si rivolge a loro: "Confido che si siano subito vergognati di quello che è accaduto e che cambino idea la prossima volta, quando ci sarà il voto in Aula".

C'è stata una grande mobilitazione per il ddl contro l'omotransfobia, soprattutto tra i giovani, che mostrano un'attenzione particolare per i diritti civili: "C'è una grande distanza tra l'opinione pubblica e le istituzioni che stanno dimostrando un certo conservatorismo". E insiste: "C'è l'applauso orribile, sguaiato, reazionario di una destra becera, suprematista, sovranista e contraria ai diritti e c'è una società invece in fermento, soprattutto i giovani che sono scesi nelle piazze, perché quando ci sono alti valori da difendere i giovani ci sono sempre". Poi Zan ricorda che dalle prossime elezioni i diciottenni potranno votare anche al Senato: "Spero che il loro voto contribuirà a cambiare la composizione del Senato, a farla diventare meno di maschi bianchi tutti di una certa età e magari a rendere quel Senato più colorato, più arcobaleno".

Quanto ai benaltristi, già pronti a dire che l'Italia ha altre priorità rispetto al ddl Zan, il deputato sorride: "Quelli ci sono sempre stati". Ma pensiamo "alle affermazioni del patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa, che ha attaccato i gay per attaccare l'Occidente – sottolinea il parlamentare dem – per questo è importante, soprattutto in questo momento con una guerra nel cuore dell'Europa, rafforzare il tema dei diritti e delle libertà nel nostro Paese". Dove non sono riconosciuti "i diritti e le libertà", come "nella Russia di Putin", il dissenso "viene represso con il carcere, con il sangue". E conclude: "Il nostro dovere è, proprio in questo momento, approvare una legge per i diritti, perché diritti significa democrazia e democrazia significa libertà".

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