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Alessandra Todde dichiarata decaduta da presidente della Sardegna: cosa è successo

Il collegio di garanzia elettorale della Sardegna ha emesso un’ordinanza di ingiunzione per far decadere Alessandra Todde dalla carica di consigliera regionale. E quindi anche da quella di presidente di Regione. Alla base della decisione alcune mancanze nei rendiconti delle spese elettorali. Il Consiglio regionale dovrà votare per validare la decadenza. La presidente ha già annunciato ricorso, mentre le opposizioni chiedono di tornare al voto.
A cura di Luca Pons
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Alessandra Todde è stata dichiarata decaduta da consigliera regionale della Sardegna. Questo significherebbe perdere anche la carica di presidente di Regione, ottenuta quasi un anno fa alle elezioni dello scorso febbraio. Ma si tratta di un atto non definitivo, adottato dal collegio di garanzia elettorale della Regione, contro cui Todde ha già annunciato ricorso. La questione riguarda le spese elettorali della presidente, su cui mancherebbero dei chiarimenti.

La decisione finale spetterà in ogni caso al Consiglio regionale, che ora è chiamato a fissare una data in cui votare per approvare o meno la decadenza di Todde. Oltre al M5s, anche il Pd ha chiarito che intende sostenere con decisione la presidente. Il centrodestra, invece, ha sollevato proteste e da Fratelli d'Italia è arrivata la richiesta di tornare al voto.

La decisione su Todde, che annuncia ricorso: "Non è provvedimento definitivo"

La decisione è stata annunciata questa sera, dopo mesi in cui il collegio avrebbe lavorato per analizzare le spese elettorali di Todde. Da queste operazioni sarebbero emerse delle mancanze nella rendicontazione. La presidente, che aveva già depositato una memoria per chiarire le eventuali carenze, ha annunciato che farà ricorso.

"La notifica della Corte d’appello è un atto amministrativo che impugnerò nelle sedi opportune", ha fatto sapere Todde. "Ho piena fiducia nella magistratura e non essendo un provvedimento definitivo continuerò serenamente a fare il mio lavoro nell’interesse del popolo sardo".

Cosa succede ora: la parola al Consiglio regionale

Va chiarito, infatti, che non si tratta di una decadenza già confermata. Il collegio elettorale dopo aver lavorato sulle spese in questione ha emesso un'ordinanza di ingiunzione, rivolta al Consiglio regionale sardo. Ora, le prossime fasi prevedono che proprio il Consiglio regionale stabilisca una data per votare.

Dato che la maggioranza di centrosinistra e M5s che vinse lo scorso anno è ancora a favore di Todde, sembra improbabile che nella votazione emerga una maggioranza che ha intenzione di confermare la sua decadenza dalla carica. Ma in ogni caso un voto dovrà svolgersi, mentre dal lato amministrativo la presidente di Regione potrà presentare il suo ricorso.

FdI chiede di tornare al voto, Pais (Lega): "Consiglio regionale non può opporsi"

Tra i primi a commentare la vicenda, nel centrodestra, c'è stato il deputato sardo di Forza Italia Ugo Cappellacci, ex presidente della Sardegna dal 2009 al 2014: "Non conosco ancora nel dettaglio la decisione, quindi è presto per formulare giudizi", ha detto all'agenzia Adnkronos. "Sembrerebbero però inadempienze molto gravi nella rendicontazione. Se così fosse, si tratterebbe di dilettanti allo sbaraglio e questa di per sé non sarebbe una novità".

Si è espresso anche il commissario regionale della Lega, Michele Pais. In particolare, Pais ha commentato il fatto che la maggioranza in Regione è ancora pienamente a sostegno di Todde, e quindi sulla carta potrebbe evitare la decadenza votando contro: "Le regole vanno rispettate, il rispetto per i cittadini sardi viene prima dell'interesse politico della sinistra", ha detto il leghista. "Il Consiglio regionale non penso possa opporsi, votando in senso opposto al rispetto delle regole".

Per Fratelli d'Italia, invece, ha commentato il vicecapogruppo in Consiglio regionale Fausto Piga: "Se la presidente Todde ha barato con le spese elettorali è giusto riandare al voto", ha affermato. Il deputato meloniano Salvatore Deidda ha aggiunto: "È una bruttissima figura. Ora cercheranno in tutti i modi di non decadere ma facciano ammenda dei propri errori. Noi pretendiamo trasparenza".

Parole di sostegno invece dal M5s e dal centrosinistra.  L'assessora regionale pentastellata Desirè Manca ha detto che "la battaglia è appena iniziata, e noi siamo pronti, non abbiamo paura", parlando di "menzogne, trame di palazzo e fantasiose iniziative". Marco Meloni, senatore del Pd, ha commentato: "Trovo del tutto condivisibile quanto affermato dalla presidente della Regione", augurandosi che in sede legale ci sia "rispetto della volontà degli elettori, che nel febbraio dello scorso anno hanno eletto Alessandra Todde".

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