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Alberto Musy, il Nuovo Polo candida un avvocato come sindaco di Torino

La società civile contro la politica di professione rappresentata da Piero Fassino. Il Terzo Polo candida Alberto Musy alle elezioni comunali 2011 di Torino.
A cura di Alessio Viscardi
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Il Nuovo Polo raccoglie la sfida delle elezioni 2011 per l'elezione del nuovo sindaco di Torino, alla fine del mandato di Sergio Chiamparino. Nella rossa città operaia dove Piero Fassino sembra schiacciare nei sondaggi il principale avversario Michele Coppola, del Pdl, il Nuovo Polo presenta un candidato proveniente dalla società civile: l'avvocato Alberto Musy. Fli, Udc e Api hanno presentato il docente di diritto privato comparato alla Mole, in un dibattito pubblico con Gianfranco Fini, Francesco Rutelli e Pier Ferdinando Casini. Alberto Musy accetta con audacia la difficile sfida grazie alle parole dello stesso Rutelli: “Torino sarà il primo campo di prova del cammino unitario del Nuovo Polo per l’Italia nella convinzione che ci sia un enorme spazio politico in cui moderati, riformisti, cattolici, laici, di centrodestra o di centrosinistra possano scendere in campo portando nuove idee per l'Italia”.

Il progetto per l'Italia presentato dal Nuovo Polo a Torino è chiaro: unire le diverse forze politiche. Lo scenario della prima capitale dell'Italia Unita fa da sfondo all'ambizione della nuova componente politica che sembra poter dare parecchio filo da torcere alla maggioranza. Secondo Casini: “Questo nuovo polo deve servire a riunificare Italia e italiani, perché è pur vero che noi siamo da 150 il tricolore ma mai come ora l'unità della nazione è minacciata da comportamenti, slogan e grandi incomprensioni”.

Gianfranco Fini, riguardo al candidato sindaco di Torino, ha espresso tutto il proprio entusiasmo: “Con la sua candidatura, Alberto Musy dimostra non solo dignità politica ma anche coraggio. È un uomo che certo non aveva bisogno di candidarsi per confermare il suo valore. Poteva restare in cantina godendo del suo prestigio personale e fare come tanti fanno in questo momento travagliato, limitandosi a esprimere dissenso in attesa di tempi migliori”.

La Torino che Musy vuole costruire dopo le elezioni comunali 2011, nonostante i sondaggi lo diano nettamente perdente contro Piero Fassino, non è la “Detroit” che l'ex-segretario dei Ds vorrebbe offrire alla dirigenza Fiat. Ma non ha in mente nemmeno quella che Michele Coppola definisce una “Hollywood”. Musy è esperto di diritto e ha terminato i suoi studi negli Stati Uniti, vuole che Torino diventi la nuova “locomotiva dell'Italia”: “Torino è la città dove hanno trovato maggiore spazio gli insegnamenti di Cavour, Giolitti ed Einaudi. Seguire quegli esempi impareggiabili è il solco nel quale intendo muovermi per vincere queste elezioni”.

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