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Accordo Italia-Albania sui migranti, la Commissione Ue chiede di rispettare le norme europee

Dopo il flop del trasferimento dei primi migranti in Albania, la Commissione Ue ha chiesto all’Italia di rispettare il diritto europeo. Intanto, il M5s ha presentato un esposto alla Corte dei Conti perché verifichi se il trasporto dei 16 richiedenti asilo – poi riportati in Italia – abbia provocato un danno erariale.
A cura di Giulia Casula
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Prosegue lo scontro attorno ai centri per i migranti in Albania. Dopo il flop del trasferimento dei primi 16 richiedenti asilo, la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson ha ricordato che il protocollo Italia-Albania non deve "in alcun modo minare l'applicazione del diritto dell'Ue e dei trattati".

Il protocollo Italia-Albania "applica il diritto nazionale, ma naturalmente applica anche gli standard stabiliti nella protezione e nelle procedure previste dal diritto dell'Ue", ha ricordato la portavoce.

Nelle stesse ore in cui Palazzo Chigi prepara il decreto che dovrebbe contenere la lista aggiornata dei Paesi sicuri in cui rimpatriare i migranti e consentire dunque, di aggirare le norme europee, la Commissione Ue sottoline che le misure adottate dalle autorità italiane "devono essere in piena conformità" con la normativa comunitaria.

Il M5s presenta un esposto alla Corte dei Conti sui soldi spesi per trasferire i migranti

Intanto, il Movimento 5 Stelle ha annunciato di aver depositato un esposto presso la Corte dei Conti perché verifichi che non ci sia stato un danno alle casse dello Stato.

A riferirlo è il capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Affari Costituzionali, Alfonso Colucci che ha presentato l'esposto alla magistratura contabile. Il documento è stato "sottoscritto da tanti colleghi del M5S, per accertare ipotesi di responsabilità erariale per il trasporto di 16 migranti nel centro allestito dal Governo Meloni in Albania", ha spiegato. "In particolare chiediamo se sia configurabile l'adozione di provvedimenti con dolo o colpa grave idonei a configurare una responsabilità erariale per l'utilizzazione di ingenti risorse pubbliche per lo svolgimento di attività non legittimate in base alla corretta applicazione delle norme di legge", ha aggiunto.

Il viaggio della nave militare Lybra "ha trasportato verso l'Albania 16 migranti, con un costo che oscilla tra i 250 e i 290 mila euro, e per i soli primi 3 mesi di operatività della nave, che farà da spola tra le acque internazionali a sud di Lampedusa e il porto albanese di Shengjin, sono stati quantificati oneri finanziari pari a 13,5 milioni di euro", ha ricordato il pentastellato. "Come è noto, i 16 migranti trasportati in Albania sono stati tutti riportati in Italia, nonostante lo screening già svolto, in quanto non corrispondenti ai requisiti per il trattenimento delocalizzato nei centri predisposti. Aggiungo che moltissimi agenti delle forze dell'ordine sono già presenti in Albania e molti altri vi saranno trasferiti", ha proseguito.

Per tenere i migranti nei centri di Gjader e Shengjin, "il governo sostiene una spesa altissima, in netto contrasto con la situazione sul territorio nazionale, che vede in aumento la criminalità predatoria e l'insicurezza reale e percepita, che registra grave carenza di organici e presìdi, esasperazione per i troppi straordinari, contratto scaduto da oltre mille giorni", ha ribadito Colucci.

L'esposto è "un atto doveroso, il governo Meloni non può chiedere sacrifici alle famiglie e alle imprese italiane per poi buttare in mare tanto danaro pubblico in questo modo", ha concluso il parlamentare. Ora dunque, spetterà ai giudici contabili verificare che l'operazione tra Roma e Tirana non abbia comportato uno spreco di soldi pubblici.

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