Alba Dorata alle elezioni regionali in Lombardia per il dopo-Formigoni
Alba Dorata oltrepassa i confini ellenici e arriva anche nel nostro Paese. Nelle settimane scorse, a Trieste, è stato depositato il marchio del partito liberamente ispirato al movimento filonazista greco per combattere la «febbre» dell'immigrazione, bloccare le importazioni ed esportazioni e tornare al vecchio conio. Questi, almeno sulla carta, sono i propositi Alessandro Gardossi, segretario nazionale del movimento di estrema destra, il Nikòlaos Michaloliàkos italiano. Ma l'obiettivo principale è «entrare in Parlamento». Una strada sicuramente non semplice, ma l'Alba Dorata del Belpaese potrebbe, o rischia di – a seconda dei punti di vista – avere dalla sua i voti di disperazione generati dalla crisi economica di cui ancora non si conoscono i confini temporali. Proprio come accaduto in Grecia, dove è riuscita ad aggiudicarsi 18 seggi parlamentari.
Si parte dalla Lombardia dove Alba Dorata Italia ha presentato una lista alle elezioni regionali per il dopo-Formigoni. Dopo avere inaugurato sedi in cinque città lombarde (Milano, Lodi, Varese, Brescia, Mantova), adesso Alba Dorata Italia punta diritto al Pirellone. Come scrive Repubblica, «sono in tre a contendersi la maglia di candidato governatore di Alba Dorata. Il segretario regionale, Daniele Granata, 41 anni, di Varese, operatore nella comunicazione; il segretario milanese, Giorgio Borghesi, 51 anni, titolare di un’agenzia di viaggi, e Antonio De Domenico, 45 anni, di Brescia, autista ed ex sindacalista autonomo». Anche loro faranno le primarie, dunque.
Correremo per vincere — dice Gardossi — i lombardi sono stufi di ruberie e corruzione trasversali. Ci sono fasce deboli che non si sentono rappresentate da nessuno, né a sinistra né a destra. Stiamo raccogliendo le firme e scegliendo i nostri candidati»
Le direttrici del pensiero dei “dorati” italiani sono chiare: ammirazione per lo stato sociale di Benito Mussolini, per la politica economica il modello è quello di Adolf Hitler, poi l’antisionismo e la «dittatura dell’intelligenza». Ci sarà anche il mix di pestaggi, botte e sprangate degli omologhi greci? «Alba che vai, paese che trovi. Le idee politiche sono condivise. Ma ognuno ha i suoi modi e i suoi tempi. Noi siamo per la dittatura dell'intelligenza. Riteniamo inutile la violenza. Dopodiché ogni "dorato" si regola come vuole» prova a districarsi Gardossi.
Qual è il programma di Alba Dorata Italia per la Lombardia? Far diventare la Regione come il Kosovo, soggetto autoproclamatosi indipendente amministrato dall’Onu: magari creando un “Cantone Lombardia“, con una propria moneta, virtuale, analoga ai circuiti monetari chiusi come il Sardex, « in attesa del ritorno alla “Nuova Lira”» dice Andrea Bubba, vicesegretario nazionale di Alba Dorata. In tale ottica c'è il punto forte dei "dorati italiani": il Federalismo, ma «non come quello finto e fallito della Lega». Poi, abbattere il potere delle banche e dei sindacati che «danneggiano sia i lavoratori sia gli imprenditori onesti». Quindi l'antimafia: «In Lombardia, a parte le inchieste giudiziarie, nessuno ne parla più. Libereremo la Lombardia da questo cancro» dice Bubba.