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Al via da oggi il referendum digitale: le firme per l’eutanasia legale saranno raccolte anche online

Da oggi sarà possibile votare per i referendum e per le leggi di iniziativa popolare con strumenti digitali, non solo ai gazebo. Banco di prova sarà il referendum sull’eutanasia legale che è in corso, promosso, tra gli altri, dall’associazione Luca Coscioni. Mario Staderini: “Una riforma storica, una vittoria per chi crede che la democrazia sia per tutti. Con la firma digitale il referendum torna ai cittadini”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Da oggi in Italia è possibile votare per i referendum e le leggi di iniziativa popolare con strumenti digitali. Una battaglia storica, condotta dall'Associazione Coscioni, che ha lottato affinché ci fosse la possibilità di raccogliere le firme per il referendum per l'eutanasia legale anche a distanza, online. Una prospettiva che appariva quasi irrealizzabile solo qualche mese fa.

Pochi giorni fa le commissioni Affari costituzionali e Ambiente hanno approvato all’unanimità la proposta di emendamento sulla raccolta firme per i referendum in modalità digitale, tramite identità digitale (Spid) e carta d'identità elettronica (Cie). Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la firma digitale da oggi è finalmente realtà.

La raccolta firme in formato digitale è già realtà in quasi tutta l’Unione europea e in alcuni Paesi, come per esempio la Germania, ora anche in Italia, grazie a una pressione politica avviata da Mario Staderini, ex segretario dei Radicali, che due anni fa avviò l'importante riforma. Nel 2019 infatti le Nazioni Unite hanno condannato la Repubblica italiana per violazioni del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, a causa degli ostacoli alla raccolta delle firme sugli strumenti di democrazia diretta: i ricorsi hanno imposto all’Italia di rimuovere gli "irragionevoli ostacoli" alla raccolta firme previsti da una legge del 1970, quando ancora il web non esisteva.

A sollecitare ulteriormente la politica è arrivata la lettera al ministro Colao sottoscritta da oltre 3mila cittadini a firma del co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni Marco Gentili, attivista politico malato di SLA che si è esposto in prima linea anche con sit in sotto il ministero e diversi appelli attraverso il sintetizzatore vocale grazie al quale si esprime; poi il lavoro in Parlamento di Riccardo Magi, che ha convinto i colleghi a firmare prima e approvare poi l’emendamento.

Nello specifico, l’emendamento adottato prevede una norma transitoria per cui i comitati promotori possono raccogliere – senza alcuna necessità di intervento da parte di organismi pubblici – le firme per referendum e iniziative popolari con una piattaforma predisposta da ente certificatore convenzionato con l’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid); il Comitato promotore può effettuare la raccolta attraverso un applicativo web che prevede l’uso universale della firma elettronica qualificata per firmare la richiesta di indizione di un referendum. In pratica, l’ente convenzionato effettuerà l’identificazione del firmatario tramite Spid, Cie o identificazione remota per poi garantire il servizio di firma del documento con firma elettronica qualificata, oltre all’archiviazione dei documenti firmati. Sarà svolta anche una verifica preventiva che il firmatario non abbia già firmato la richiesta.

Mario Staderini commenta così: "Una riforma storica, una vittoria per chi crede che la democrazia sia per tutti. Con la firma digitale il referendum torna ai cittadini, che potranno raccogliere le firme senza dover chiedere permesso ai partiti. È il risultato di anni di battaglie ed è  il primo passo verso un ritorno alla legalità internazionale e la rimozione delle irragionevoli restrizioni che ancora limitano i diritti politici".

Soddisfatto anche Marco Gentili: "Con il digitale si supera il meccanismo discriminatorio dell’autentica, oltre che gli ostacoli previsti da una legge di oltre 50 anni fa, come la vidimazione dei moduli e le procedure vessatorie per la certificazione delle firme, e si evita, qualora dovesse peggiorare la situazione sanitaria, di dover uscire di casa per ‘fare politica'". La proposta iniziale di ampliamento alla firma digitale era destinata a persone con disabilità poi è stata allargata a tutti, anche a chi risiede all’estero.

"Grazie alla norma che siamo riusciti a fare approvare con un emendamento a mia prima firma al DL Semplificazioni, i comitati promotori possono già ora – prima della realizzazione da parte del governo della piattaforma dedicata – offrire ai cittadini la possibilità di firmare con firma digitale, attraverso Spid o Cie, le richieste di referendum", ha dichiarato Riccardo Magi, deputato e presidente di Più Europa.

"Le iniziative referendarie sono sempre state l'occasione di battaglie per conquistare spazi di democrazia e nuovi strumenti per l'esercizio dei diritti politici dei cittadini e quella della firma digitale è una conquista storica, perché consente di superare gli ostacoli alla raccolta delle firme che avevano reso quasi impraticabile lo strumento referendario. Grazie all'Associazione Coscioni le cui proposte abbiamo fatto nostre e portato in Parlamento; grazie a Mario Staderini che con perseveranza con i suoi ricorsi ha portato anche in sede Onu il tema dell'effettivo esercizio dei diritti di partecipazione preparando questa vittoria; grazie a tutti i colleghi parlamentari che nonostante le resistenze del governo hanno approvato all'unanimità il nostro emendamento", ha aggiunto.

Banco di prova è il referendum attualmente in corso sull’Eutanasia Legale, che entro il 30 settembre dovrà raccogliere almeno 500.000 firme. L’Associazione Luca Coscioni e il Comitato Promotore con la sola raccolta ai gazebo sul territorio si stanno avvicinando, grazie a una straordinaria partecipazione popolare, al traguardo delle 400.000 adesioni, che da mercoledì 11 Agosto potranno anche essere inoltrate attraverso la piattaforma https://raccoltafirme.cloud/app/.

Dal 2022 sarà invece realizzata un’apposita piattaforma governativa per questo uso che diventerà l’unico spazio digitale per la firma dei referendum.

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