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Al Senato Renzi prende in giro Giuli per discorso incomprensibile, ministro: “Mi adeguerò al suo livello”

“Farò del mio meglio per adeguare il mio eloquio alle capacità cognitive del senatore Renzi”. Così il ministro della Cultura Giuli si è difeso dall’accusa di aver pronunciato una ‘supercazzola’ nel suo discorso di pochi giorni fa. La polemica al Senato durante il question time è montata, il presidente La Russa è intervenuto in difesa di Giuli e Renzi ha attaccato: “Faccia l’arbitro non il supporter, stia al suo posto”.
A cura di Luca Pons
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Il primo question time al Senato del nuovo ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha riservato attacchi e polemiche. Che hanno coinvolto non solo interrogato e interrogante, ma anche il presidente del Senato Ignazio La Russa. Il successore di Gennaro Sangiuliano è stato chiamato a rispondere a un'interrogazione di Matteo Renzi sulla nomina di Fabio Tagliaferri a presidente di Ales, una società in house del ministero della Cultura. Tagliaferri non ha esperienze pregresse in campo culturale, e secondo Renzi ha un "curriculum impresentabile e ridicolo". Il fulcro dell'interrogazione era quindi nella domanda dell'ex premier: "Questa presidenza è stata scelta in nome di una valutazione di merito o in nome dell'amichettismo, come io penso?".

Prima di arrivare alla questione, però, Renzi ha premesso una battuta ironica sull'ormai noto discorso programmatico del ministro, in cui Giuli ha utilizzato diverse parole poco note. L'ex segretario del Pd ha detto di avervi visto una citazione al conte Mascetti, personaggio del film Amici miei diretto da Mario Monicelli. In sostanza, ha suggerito che l'intervento del ministro sia stata una ‘supercazzola'.

Nella risposta alla domanda, Giuli ha iniziato subito con tono sarcastico: "Prometto da oggi che farò del mio meglio per adeguare il mio eloquio alle capacità cognitive del senatore Renzi", ha detto, sollevando qualche polemica dai banchi dell'opposizione. Qui c'è stato il primo intervento del presidente La Russa, che ha difeso il ministro: "Ho consentito a Renzi di parlare e anche lui è stato ironico, l'ironia è ammessa in quest'Aula".

Poi, entrando nel merito, Giuli ha difeso l'assunzione di Tagliaferri dicendo che ha superato tutte le procedure e i controlli previsti dal ministero per le nomine. E ha ricordato quando, nel 2015, Renzi da presidente del Consiglio nominò a capo dell'Ufficio affari legislativi di palazzo Chigi "Antonella Manzione, già capo dei Vigili urbani di Firenze". All'epoca "mi lusingai di difendere in pubblico" Renzi "dall'inaccettabile accusa di aver trasformato Palazzo Chigi in un comitato d'affari paesano", ha detto Giuli.

Nell'ultima parte della risposta, Giuli ha iniziato a tremare visibilmente. E a questo si è attaccato il leader di Italia viva nella replica: "È la prima volta che ella risponde a un question time e mi dispiace averla vista tremare, come hanno visto da casa, anche perché non vi era alcun intento malevolo".

Questo ha scatenato il secondo, più deciso intervento di La Russa, che in modo inusuale ha interrotto il senatore: "Io non l'ho vista questa cosa. La pregherei di essere corretto". Renzi ha risposto: "Lei dall'alto non vede bene, signor presidente faccia l'arbitro, non faccia il supporter, si limiti a tifare l'Inter. Fratelli d'Italia la tifa in un'altra sede, stia al suo posto, la ringrazio".

I toni sono rimasti accesi. L'ex premier ha criticato la "polemica contro una consigliera di Stato, la dottoressa Manzione, che non soltanto aveva tutti i titoli per stare lì e che trovo offensivo che lei citi, ma che addirittura ha svolto un servizio in quegli anni in cui lei ci difendeva". E ancora: "Anziché venire qui e dialogare con noi, è venuto a farci la lezioncina, che noi, da uno che dava del patriota a Vladimir Vladimirovich Putin, non prendiamo".

L'intervento si è chiuso con l'annuncio di un prossimo esposto in Procura se non arriveranno vere risposte: "Vi chiediamo la risposta alle domande entro una settimana e vi invitiamo a scoprire la gentilezza e l'umiltà nel posizionarsi non di fronte all'interrogante, ma di fronte al Parlamento della Repubblica". Prima di andare oltre, La Russa ha commentato: "Gentilezza e umiltà che devono essere di tutti".

Gli strascichi sono arrivati anche nelle ore dopo. Sui social, Renzi ha parlato di un "aiuto indecoroso di Ignazio La Russa" al ministro Giuli. La Russa è intervenuto con una nota informale: "Il presidente del Senato non solo è arbitro, come dice il senatore Matteo Renzi, ma in Aula chiede e difende un linguaggio moderato e di buon gusto", hanno detto fonti della presidenza del Senato.

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