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Al seggio con la maglietta antifascista: rappresentante di Fratelli d’Italia prova a fargliela togliere

Una scrutatrice ha deciso di presentarsi al seggio elettorale con una maglietta “antifa”. “I rappresentanti di lista di Fratelli d’Italia mi hanno intimato di togliermela”, spiega la 22enne scrutatrice a Fanpage. È dovuta intervenire la prefettura: nessuna irregolarità.
A cura di Pietro Forti
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M., 22 anni, aveva già deciso da qualche giorno di presentarsi sabato 8 giugno al seggio con quella maglietta, con su scritto "Antifascismo militante", per il primo giorno di lavoro come scrutinatrice. Sapeva che sarebbero stati tre giorni intensi, dato che si vota per le Elezioni Europee, ma non si aspettava di dover affrontare lei stessa uno scrutinio così pesante: "Quando sono arrivata, alle 8 di mattina, nessuno mi ha detto nulla: fino alle 12 eravamo solo noi scrutatori a mettere a posto il seggio – ha raccontato M. a FanpagePoi dopo l’inizio del voto alle 15 sono arrivati i rappresentanti di lista e sono iniziati i problemi".

L’esponente di Fratelli d’Italia l’ha avvertita appena l’ha vista, e le ha intimato di togliere la maglietta. "Io mi ero informata e gli ho risposto che non stavo infrangendo nessuna legge e che l’antifascismo è un valore costituzionale – ha continuato M. – Ma non gli è bastato, lui e un altro rappresentante di FdI hanno voluto tirare in mezzo la presidente del seggio". I due contestavano che quella maglietta costituisse un atto di propaganda politica. "La presidente, che neanche si era accorta della mia maglietta, gli ha spiegato che dal momento che non esiste il partito fascista in Italia, una maglietta antifascista non equivale a una corrente politica – ha spiegato la 22enne scrutatrice – Dopodiché, siccome stavamo discutendo a voce alta in corridoio, è intervenuto anche il maresciallo". La discussione si è allargata, in molti hanno cercato di far desistere M. per evitare problemi, qualcuno ha persino proposto di farle rovesciare la maglietta, cambiandosi in una cabina elettorale.

La presidente del seggio, alla fine, ha deciso di mettere a verbale la cosa per tentare di chiudere la questione. Ma i rappresentanti di FdI non si sono arresi e hanno chiamato la responsabile dell’ufficio elettorale del Comune: "Io lei la conosco perché ho fatto il servizio civile lì al Comune. Ha provato a dirmi che in quanto scrutatrice ero un pubblico ufficiale, ma ho ripetuto anche a lei che non me la sarei tolta – ha spiegato M. – Ma in quel momento stavo tremando, avevo un’ansia addosso tremenda: stavo parlando con cinque persone insieme e nessuno mi difendeva. Devo dire, in quel momento mi sono anche un po’ pentita di essermi messa la maglietta".

Alla fine anche la presidente dell’ufficio elettorale comunale ha chiesto altrove indicazioni sul da farsi. Si è allontanata dal seggio e ed è andata direttamente a consultare la prefettura. Che ha dato ragione alla ragazza: "Quando è arrivato un poliziotto a comunicare che potevo tenere la maglia è stato un grande sollievo", conclude M. Ma il tentativo di trasformare l’antifascismo in "propaganda politica", da parte dei rappresentanti di Fratelli d’Italia, c’è stato, bloccato dopo ore di polemiche dalla prefettura.

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