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Opinioni

Al ministero del Lavoro credono di essere in una puntata di Dawson’s Creek (e 9 immagini lo dimostrano)

Sulla pagina Facebook del portale Cliclavoro, del ministero del lavoro, c’è di tutto: come spostarsi per andare al lavoro, gli eventi, i concorsi di foto. E il lavoro? Non esiste, come in una serie americana.
A cura di Michele Azzu
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Stavo cercando lavoro, così un giorno ho messo "mi piace" alla pagina Facebook di Cliclavoro. Si tratta, come dicono le info della pagina, del: "Portale pubblico del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il luogo virtuale dove s’incontrano cittadini, aziende e operatori". Penso: "Fico". Mi darà delle informazioni utili. E invece, no. Annunci di tirocini, link ad articoli inutili, status fuori luogo: questa è l'impressione che ho avuto. Prima sono rimasto stupito. Poi mi sono arrabbiato, perché se neanche al ministero sanno darmi una mano a trovare lavoro, se usano i social media in una maniera inadeguata, chi ci rimette sono sempre io. Poi, finalmente, ho capito. Al ministero non vivono nella vita reale ma in un telefilm americano, come Dawson's Creek, dove esiste ogni sorta di problema tranne quello del lavoro. E allora, che volete che vi dica? "Airouonnauei".

1. Sembra un volantino dei testimoni di Geova


2. Ah. Un concorso. Di fotografia. Sugli uccelli.


3. Interessante. Ma come ci vado al lavoro se non ho lavoro?


4. Ma come faccio a coworkare se non ho un lavoro?


5. Il primo commento è stato: "È retribuito?". Nessuna risposta.


6. Molto interessante (?)


7. Non per essere "choosy" ma… nulla che richieda una laurea?


8. Ma a questi eventi sul lavoro, si trova lavoro?


9. Il mio preferito: lavora come pilota di droni.


Un commento dice: "Ah, avevo capito il tronista".

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Michele Azzu è un giornalista freelance che si occupa principalmente di lavoro, società e cultura. Scrive per L'Espresso e Fanpage.it. Ha collaborato per il Guardian. Nel 2010 ha fondato, assieme a Marco Nurra, il sito L'isola dei cassintegrati di cui è direttore. Nel 2011 ha vinto il premio di Google "Eretici Digitali" al Festival Internazionale del Giornalismo, nel 2012 il "Premio dello Zuccherificio" per il giornalismo d'inchiesta. Ha pubblicato Asinara Revolution (Bompiani, 2011), scritto insieme a Marco Nurra.
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