Al liceo del Made in Italy si sono iscritti solo in 375, il ministro Urso: “Buon inizio, migliorerà”
Al nuovo liceo del Made in Italy, istituito dal governo di Giorgia Meloni, si sono iscritti solo in 375, tra studenti e studentesse. È quanto emerge dai dati sulle iscrizioni per il nuovo anno scolastico, avvenute online attraverso al piattaforma unica del ministero dell'Istruzione e concluse il 10 febbraio. "Un buon inizio per il liceo del Made che potrà ulteriormente migliorare in questo ‘anno pilota'", ha commentato il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso.
"Si tratta di un percorso scolastico innovativo e strettamente orientato al mondo produttivo, istituito con il ddl Made in Italy approvato dal Parlamento a fine dicembre. Questo nuovo approccio, che integra discipline umanistiche e materie STEM, si propone di valorizzare le eccellenze italiane, promuovendo la crescita sostenibile e il talento italiano, oltre a facilitare l'inserimento degli studenti nel mondo del lavoro creando un ponte tra istruzione e imprese", ha concluso Urso.
In totale, i licei a indirizzo Made in Italy attivati per l'anno scolastico 2024/25 sono 92: 17 si trovano in Sicilia, 2 in Lombardia e nel Lazio, 9 in Puglia, 8 nelle Marche e in Calabria, 6 in Abruzzo, 5 in Toscana, 3 in Liguria, Piemonte e Veneto, 2 in Molise e 1 in Basilicata, Emilia-Romagna, Sardegna e Umbria. Ci sono poi 22 scuole per cui la Regione Campania non ha ancora autorizzato l'avvio del nuovo indirizzo.
Nel frattempo il ministro per l'Istruzione e per il Merito, Giuseppe Valditara, ha annunciato di essere al lavoro a una norma per bocciare chi occupa le scuole e fa danni: ""Stiamo studiando una norma per far sì che chi occupa, se non dimostra di non essere coinvolto nei fatti, risponda civilmente dei danni che sono stati cagionati. È una presunzione che solo dimostrando di essere del tutto estraneo uno può vincere. Chi occupa, chi compie un atto illecito, deve rispondere dei danni. Questa è una mia riflessione personale: credo che studenti di questo tipo non possano essere promossi all'anno successivo", ha detto il ministro, in visita al liceo Severi Correnti di Milano dopo che un'occupazione si è conclusa con circa 70mila euro di danni.
Valditara ha poi concluso: "Sarà l'autonomia delle singole scuole a decidere, ma se non si dà un segnale forte da un punto di vista disciplinare vuol dire che la scuola non risponde in modo serio. Chi fa questi atti di devastazione non ha, a mio avviso, capito il messaggio educativo della scuola".