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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Aiuti umanitari a Gaza, cosa sta facendo l’Europa per sostenere la popolazione palestinese

La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha ribadito che il sostegno umanitario al popolo palestinese “non è in discussione”. Parallamente però ha annunciato che l’assistenza finanziaria alla Palestina sarà rivista. Ecco come vengono ripartite le risorse per lo sviluppo, per un valore totale di 681 milioni di euro.
A cura di Annalisa Cangemi
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Lo ha ripetuto anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: "Il nostro sostegno umanitario al popolo palestinese non è in discussione. Tuttavia è importante rivedere attentamente la nostra assistenza finanziaria alla Palestina. I finanziamenti dell’Ue non sono mai andati e non andranno mai a Hamas o a qualsiasi entità terroristica. Quindi ora esamineremo nuovamente l’intero portafoglio alla luce dell’evoluzione della situazione sul campo", ha detto la presidente dell'esecutivo Ue, in occasione del minuto di silenzio celebrato dal Collegio dei commissari in onore delle vittime degli attentati terroristici in Israele, alla presenza dell'ambasciatore di Israele presso l'Ue, ribadendo la linea che era già emersa ieri, con una netta distinzione tra aiuti umanitari e altre forme di sostegno. I primi, l'Ue l'ha detto molto chiaramente, per il momento non vengono sospesi.

Concretamente significa che la Commissione europea ha messo sotto esame l'intero portafoglio per lo sviluppo, per un valore totale di 681 milioni di euro, per verificare che gli aiuti economici non vadano a finire nelle mani di Hamas. Ma parallelamente, come hanno confermato fonti della Commissione a Fanpage.it, gli aiuti umanitari, come cibo, acqua e medicine, continueranno a essere assicurati, "fino a quando le condizioni di sicurezza lo consentiranno".

Come funziona l'assistenza umanitaria ai palestinesi

Gli aiuti umanitari arrivano alla popolazione palestinese attraverso l'Onu e attraverso Ong, che vengono finanziati per poi realizzare i progetti sul posto, e acquistare tutto ciò che è necessario per supportare la popolazione coinvolta nel conflitto nella striscia di Gaza. "Ci sono circa una dozzina di partner umanitari che operano nei territori palestinesi, impegnati a fornire i servizi essenziali", ha spiegato un portavoce della Commissione Ue a Fanpage.it. Non ci sono quindi funzionari Ue che guidano fisicamente i camion che trasportano aiuti umanitari a Gaza: "Lavoriamo attraverso partner umanitari che finanziamo, affinché implementino i progetti", ha spiegato la stessa fonte. La dotazione umanitaria europea per i territori palestinesi è di 27,9 milioni di euro per il 2023 (oltre 853 milioni di euro per l'assistenza umanitaria dal 2000). Nel 2022 sono stati erogati più di 26,5 milioni di aiuti umanitari, di cui 2,1 milioni sono contributi esterni provenienti da Italia, Spagna, Finlandia e Francia.

Sul sito ufficiale dell'Ue, viene spiegato come sono state utilizzate fino ad ora le risorse per l'assistenza umanitaria ai palestinesi:

Nella Striscia di Gaza, forniamo alle famiglie vulnerabili colpite da emergenze improvvise e shock con assistenza in denaro, aiutandole a coprire i loro bisogni di base. La nostra assistenza include protezione, educazione sicura per i bambini e assistenza sanitaria.

E ancora:

Sia in Cisgiordania che nella Striscia di Gaza, i finanziamenti umanitari dell'Ue aiutano i bambini palestinesi a studiare in un ambiente sicuro e favorevole nonostante i numerosi ostacoli.

L'Ue contribuisce inoltre a rafforzare i servizi sanitari per consentire il proseguimento dell'assistenza sanitaria di base e dei servizi medici di emergenza essenziali. Inoltre, miglioriamo l'accesso all'acqua, ai servizi igienico-sanitari e all'igiene per le comunità vulnerabili.

A quanto ammontano i fondi dedicati allo sviluppo

Quando la presidente Ursula von der Leyen dice che l'Ue vuole esaminare "nuovamente l’intero portafoglio", non si riferisce quindi all'assistenza umanitaria, ma ai 681 milioni di euro stanziati dal 2021 al 2013, così ripartiti:

  1. Per il sostegno all'Autorità palestinese e per progetti sono stati destinati 224 milioni di euro nel 2021; 186 nel 2022; mentre per la stessa voce per il 2023 i fondi risultano non ancora assegnati.
  2. Per il sostegno all'Unrwa (L'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente) sono stati destinati 92 milioni nel 2021; 97 milioni nel 2022; 82 milioni nel 2023.

Di queste somme previste, finora sono stati spesi 463 milioni di euro. In un documento della Commissione che riassume la ripartizione dei finanziamenti per la Palestina viene precisato che ulteriori importi per il 2023 potranno essere assegnati: si parla di 10 milioni di euro per l'Unrwa e di 168 milioni di euro per l'Autorità palestinese e per progetti.

La Lega chiede chiarimenti all'Ue sugli aiuti a Gaza

"L'Ue ha il dovere di fare chiarezza sui milioni di euro dei cittadini italiani ed europei destinati negli anni alla Palestina, specificando dove siano stati versati e come siano stati utilizzati. A seguito dell'infame e drammatico attacco terroristico rivendicato da Hamas dello scorso 7 ottobre, ci sono state differenti reazioni ai massimi livelli delle istituzione Ue, con prese di posizioni discordanti e incoerenti sia in seno alla Commissione sia fra Commissione e Consiglio", ha attaccato in una nota Alessandro Panza, europarlamentare della Lega, che sulla questione ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea.

"Gli annunci, spesso in contraddizione tra loro, – ha detto l'europarlamentare – fanno sorgere interrogativi sulle intenzioni di Bruxelles. Dopo il rimpallo di dichiarazioni degli ultimi giorni, che intenzioni ha l'Ue? Ho presentato una interrogazione alla Commissione europea, per dovere di trasparenza e chiarezza: preso atto che la lotta al terrorismo è una priorità assoluta per l'Unione europea e i suoi Stati membri e che i fondi dei quali la Commissione dispone sono frutto del lavoro e dei sacrifici dei cittadini europei, chiediamo di sapere quanti fondi negli ultimi 10 anni sono stati destinati alla Palestina e quali organizzazioni effettivamente ne hanno beneficiato e a tal riguardo pretendiamo che venga certificato che nemmeno un euro dei cittadini europei sia finito, anche indirettamente, nelle tasche dell'organizzazione terroristica Hamas", ha scritto ancora Panza. "È un tema di fondamentale importanza, su cui non si possono tollerare ambiguità: i cittadini meritano risposte chiare e immediate".

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