Air Force Renzi, Di Maio: “Preso per esigenze narcisistiche, dismetteremo giocattolo”. Proteste in aula: “Buffone”
Scontro nell’aula del Senato tra il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio e il Partito Democratico sulla questione di quello che il MoVimento 5 Stelle definisce ‘Air Force Renzi’, l’Airbus 340-500 acquistato in leasing dall’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi e di cui oggi il governo vuole revocare il contratto. Di Maio afferma che si tratta uno “spreco multimilionario ai danni dei cittadini”, acquistato con l’idea “di utilizzarlo per soddisfare esigenze puramente narcisistiche”. Frase che ha scatenato le proteste del Partito Democratico, con alcuni senatori che hanno urlato “buffone” e “bugiardo” all’indirizzo del vicepresidente del Consiglio. Da lì è nata una bagarre in aula che si è conclusa con il duro intervento della presidente di Palazzo Madama Maria Elisabetta Alberti Casellati che ha minacciato di “interrompere la diretta televisiva”, considerando intollerabili “applausi, contestazioni e offese”.
Secondo Di Maio, l’Airbus è un aereo “uscito dal mercato nel 2011, quindi superato e obsoleto, un apparecchio fuori dal tempo, proprio come l'idea stessa di utilizzarlo per soddisfare esigenze puramente narcisistiche. Uno spreco multimilionario ai danni dei cittadini. Per noi è una questione di principio, qualcuno dovrà rendere conto della totale disinvoltura con la quale sono stati usati i soldi pubblici”. “Qualcuno – continua Di Maio – potrebbe raccontarci tutta la verità su questa storia e assumersi la responsabilità di pagare un prezzo se ha sbagliato. Io assumo un impegno davanti al Paese di andare in fondo a questa storia, di svelare le parti opache di questo acquisto. Ricordo infatti che anche la Corte dei conti sta indagando per vederci chiaro. Pensiamo che sia arrivato il momento di pensare solo ai cittadini italiani, quindi dismetteremo questo ‘giocattolo’”.
Di Maio attacca ancora la decisione di acquistare questo aereo: “Chi parla a sproposito di propaganda dovrebbe andare a vederlo e poi farsi un giro nel mondo reale e vedere in quali condizioni versano i treni regionali usati ogni giorno da migliaia di pendolari italiani. Pensiamo ai cittadini italiani e quindi dismetteremo questo giocattolo”. La risposta di Di Maio è arrivata in seguito all’interrogazione presentata dalla senatrice M5s Giulia Lupo, che negli scorsi giorni si è scontrata con Renzi proprio su questo tema. L’intervento del ministro è stato accompagnato dagli applausi dei senatori pentastellati e dalle proteste provenienti dai banchi del Pd. La presidente del Senato, durante la bagarre in aula, ha minacciato di espellere alcuni esponenti e di interrompere la diretta televisiva. “Non ammetto che ci siano offese”, ha sottolineato Casellati cercando di placare gli animi.