Ai figli solo il cognome della madre: la proposta di Dario Franceschini (Pd)

La proposta di legge di Dario Franceschini (Pd) di dare ai bambini esclusivamente il cognome della madre ha generato subito polemiche. "Ai figli solo il cognome della madre. Anziché creare infiniti problemi con la gestione dei doppi cognomi, dopo secoli in cui i figli hanno preso il cognome del padre, stabiliamo che dalla nuova legge prenderanno il solo il cognome della madre. È una cosa semplice ed anche un risarcimento per una ingiustizia secolare che ha avuto non solo un valore simbolico ma è stata una delle fonti culturali delle disuguaglianze di genere", ha scritto il senatore Pd Dario Franceschini in un post su X.
La proposta dell'ex ministro della Cultura punta a modificare un quadro normativo che è cambiato negli anni scorsi, a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale, che ha posto fine dell’automatismo dell’attribuzione del cognome paterno ai figli.
La sentenza risale al 27 aprile 2022: in pratica i giudici hanno dichiarato incostituzionale la legge che non consente ai genitori, di comune accordo, di attribuire al figlio il solo cognome della madre e quella che, in mancanza di accordo, attribuisce al nuovo nato il solo cognome del padre. In base all'indicazione della Consulta il bambino dovrebbe assumere "il cognome di entrambi i genitori nell'ordine dai medesimi concordato, salvo che essi decidano, di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due". Toccava poi al legislatore regolare tutti gli aspetti connessi alla decisione. Ma fino ad ora la questione non è stata risolta e non è stata varata una legge che faccia chiarezza sulla materia. Per cui Dario Franceschini ha comunicato l'intenzione di presentare un disegno di legge per far attribuire ai figli il solo cognome della madre.
Il ddl sarà presentato al Senato nei prossimi giorni. L'ex ministro della Cultura ne ha parlato questa mattina nel corso dell'assemblea dei senatori dem convocata per esaminare le proposte di legge all'esame della commissione Giustizia del Senato. Si tratta di quattro testi presentati da Unterberger (Autonomie), Malpezzi (Pd), Maiorino (M5S) e Cucchi (Avs) che intendono appunto disciplinare l'attribuzione del cognome ai figli dopo la sentenza della Corte costituzionale.
Le reazioni alla proposta lanciata da Franceschini
Tra i primi a criticare la proposta ci sono gli esponenti della Lega: "Nelle ore in cui Romano Prodi maltratta una giornalista incassando l'oscena difesa del Pd, Franceschini pensa di difendere le donne dando ai figli il cognome della madre. Così Prodi potrà continuare a rispondere male, dileggiare e toccare i capelli di una ragazza, ma almeno la maltrattata non avrà il cognome del padre. Belle soddisfazioni", ha detto il senatore della Lega Gianluca Cantalamessa.
"In Commissione sono molteplici le proposte e le stiamo analizzando con scrupolo. A mio avviso la questione dei cognomi impone di trovare un punto di equilibrio che non renda nessun genitore invisibile", è il parere della presidente della Commissione Giustizia del Senato Giulia Bongiorno, sentita dall'Ansa.
Simone Pillon, già senatore della Lega e cofondatore del Family Day, ha posto due questioni: "L'ultima genialata di sinitra contro il patriarcato: ai figli il solo cognome della madre. Caro Franceschini due domande. 1. Hai capito che il cognome materno è quello del papà della mamma? 2. I figli di due (pseudo) papà che fanno? Affittano un cognome dall'ostetrica?".
Forza Italia considera la proposta una "provocazione": "Il tema del doppio cognome è questione delicata, che in Commissione giustizia al Senato stiamo cercando di affrontare con il giusto grado di equilibrio e ponderazione. Proposte come quella formulata oggi dal senatore Dario Franceschini sembrano piuttosto provocazioni finalizzate soprattutto ad una ribalta mediatica. È grande il rispetto che Forza Italia rivolge tradizionalmente al mondo femminile, tuttavia una legge non può stravolgere di punto in bianco il bagaglio culturale tradizionale della nostra società. Forzature troppo violente determinano crisi di rigetto. Il troppo storpia", ha detto il senatore e capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia a Palazzo Madama, Pierantonio Zanettin.
Perplessità sono state manifestate anche anche dal leader di Azione Carlo Calenda, che su X ha commentato: "Altre priorità non ne abbiamo? Boh".
Per Alessandra Maiorino (M5s), la proposta di Franceschini è solo una "boutade": "Io ho fatto un salto sulla sedia quando ho visto la proposta di Franceschini".
"Evidentemente al buon Dario sfugge quanto sia stato difficile già lavorare alla giustapposizione dei cognomi di entrambi i genitori. Quindi interpreto la sua proposta come una provocazione, una boutade…anche perché non si risponde a una discriminazione, sia pur millenaria, con un'altra discriminazione", ha commentato a La Presse la vicepresidente dei senatori M5S e firmataria di una proposta di legge sul doppio cognome ai figli.
"In commissione" Giustizia "la relatrice Rossomando sta lavorando a un testo unico ma ci sono diverse difficoltà a causa degli ostacoli che la maggioranza continua a porre, dicono che c'è una tradizione consolidata, che chi vuole scegliere il doppio cognome può già farlo. C'è un comitato ristretto ma i lavori sono paralizzati e non si riesce a fare un passo avanti. Io sono molto sorpresa perché Balboni, che non è una voce qualunque in FdI, si è più volte espresso a favore, è stato tra i primi a proporre un sorteggio per l'ordine dei cognomi, e anche perché FdI è un partito guidato da una donna che dovrebbe essere a favore della possibilità di tramandare il cognome Meloni per sua figlia", ha aggiunto.
Salvini contro Franceschini: "La sinistra cancella i papà"
"Ecco le grandi priorità della sinistra italiana: invece del doppio cognome, togliere ai bimbi il cognome del padre! Ma certo, cancelliamoli dalla faccia della terra questi papà, così risolviamo tutti i problemi… Ma dove le pensano ‘ste idee geniali?", ha scritto su X il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini.
Chi è favorevole all'idea di dare ai nuovi nati solo il cognome della madre
A sostegno della proposta di Franceschini si sono espressi altri esponenti del Pd: "Oggi finalmente una voce maschile ha riscontrato che per secoli c'è stata una sorta di invisibilità delle donne, con l'attribuzione del solo cognome del padre. A tal riguardo la Corte ha usato parole chiare rispetto al diritto del figlio a una identità che rispecchi paritariamente entrambi i genitori. Per questo il Pd ha inserito tra le priorità proposte in Conferenza dei Capigruppo al presidente Ignazio La Russa e in Commissione, la discussione della legge sul doppio cognome. Gran parte del lavoro è stato già fatto in Commissione, manca l'ultimo miglio per salutare, almeno nominalmente, la cultura patriarcale, come peraltro ha sottolineato la Corte. Ora ci aspettiamo un'ampia convergenza, anche della maggioranza, superando resistenze che comunque esistono", ha dichiarao in una nota la vicepresidente dem del Senato e relatrice della legge sul doppio cognome, Anna Rossomando.
"Oggi Dario Franceschini ha annunciato che presenterà una sua proposta per l'attribuzione del solo cognome della madre ai figli, perché gli sembra una soluzione più semplice oltre risarcitoria della condizione di invisibilità della maternità durata secoli. Quella sull'attribuzione del cognome della madre ai figli è una battaglia di civiltà e il fatto che una proposta di avanguardia venga da un uomo è un'innovazione positiva e coraggiosa, un riconoscimento sincero dei fatti e della storia. Non è un caso se la Lega già passa all'attacco", ha detto la senatrice del Pd Valeria Valente.
"Il Senato sta discutendo il disegno di legge sul doppio cognome e l'iter è a buon punto – ha proseguito Valente – Una sentenza della Corte costituzionale ha chiarito una volta per tutte il diritto del figlio a un'identità che rifletta anche l'origine materna e già permette l'attribuzione del doppio cognome. Il legislatore ha dunque il compito non più rinviabile di disciplinare la materia. Le resistenze esistono, ma crediamo che anche la maggioranza, che esprime il primo governo guidato da una donna, si possa rendere conto che i tempi sono maturi per superare un modello di stampo patriarcale nella trasmissione del cognome. Credo si debba perseguire il punto di caduta più avanzato possibile".
"È importante che il tema del cognome delle madri a figli e figlie sia finalmente all'ordine del giorno del Parlamento. Anche alla Camera abbiamo proposte sul cognome della madre. Il senatore Franceschini ha suggerito una via, e come ogni tentativo di restituire alle donne la parità per troppo tempo negata, anche in ambito genitoriale e nell'attribuzione del cognome, è benvenuta. Ne parleremo e troveremo la strada migliore da seguire. Ma quello che è sicuro è che questo tema non si può più rimandare", ha dichiarato Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
Anche Alleanza Verdi Sinistra ha accolto positivamente la proposta, giudicandola "interessante e condivisibile". Secondo la capogruppo alla Camera Luana Zanella si tratta di un ddl che "sicuramente guarda molto in là. Vista la difficoltà che abbiamo avuto a far passare il doppio cognome, quello materno e paterno, possiamo immaginare il percorso faticoso di questa proposta! In ogni caso valuterò se presentarla anche alla Camera, si tratta di operare un taglio simbolico potente che va condiviso".