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Agrigento, preside annulla messa per rispettare le minoranze. Salvini invia un presepe: “Ha fallito”

In seguito alle polemiche che si sono scatenate in un istituto comprensivo di Agrigento, dove la preside ha sostituito la messa di Natale con attività alternative, Salvini ha inviato un presepe: “La mia solidarietà a tutti i bimbi, agli insegnanti e ai genitori a cui viene negato il bello del Natale, nel nome di un inaccettabile sottomissione culturale e valoriale”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La vicenda di una scuola di Agrigento, in cui il preside ha annullato la messa di Natale, ha scatenato la reazione dell'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini: "Vergogna, incredibile vergogna! La mia solidarietà a tutti i bimbi, agli insegnanti e ai genitori a cui viene negato il bello del Natale, nel nome di un inaccettabile sottomissione culturale e valoriale. Invierò personalmente un presepe a questa preside, che evidentemente ha fallito nella sua missione educativa", si legge in un post pubblicato nel profilo Facebook del segretario della Lega.

La polemica, come riporta ‘La Repubblica', è nata in seguito alla decisione della dirigente scolastica, Anna Gangarossa, che ha deciso per quest'anno di sospendere la messa natalizia che era stata prevista alla scuola Lauricella, istituto comprensivo di Agrigento-Centro. La dirigente, ascoltate le lamentele di un gruppo di famiglie, che chiedevano di rispettare "la laicità e le minoranze", ha programmato una serie di manifestazioni alternative al precetto natalizio, in modo che nessuno si sentisse escluso. In alternativa gli alunni andranno a visitare la messa di strumenti musicali. Ma i genitori di altri bambini, la maggioranza, hanno protestato, e la discussione, partita dai gruppi Whatsapp, è arrivata fino ai partiti politici agrigentini.

"Mi giunge notizia che la scuola Lauricella abbia annullato il precetto natalizio perché ritenuto offensivo della sensibilità dei ragazzini che professano religioni diverse da quella cattolica – ha scritto Nuccia Palermo, della Lega – A mio giudizio, una scuola che si piega, che cancella con un colpo di spugna le tradizioni del nostro popolo e della nostra terra è una scuola che dà un cattivo insegnamento. La dirigente Gangarossa, che è persona ragionevole, torni sui suoi passi e permetta ai ragazzi che vogliono farlo di partecipare alla Santa Messa di Natale così come sempre è avvenuto senza che nessuno si sia mai sentito offeso".

Ma nonostante le pressioni della consigliera leghista la programmazione non è stata rivista: "È inaccettabile subire la censura di una minoranza di integralisti presunti laicisti – ha aggiunto Nuccia Palermo – che agitando lo spettro di una asserita discriminazione non fanno altro che cancellare le nostre preziose tradizioni e svuotare di ogni valore le nostre stesse esistenze. Il Natale è tradizione, valore e ricchezza per chiunque vi creda. Tutti gli altri sono liberi di farsi un giro dove gli pare".

Sulla questione è intervenuto anche il governatore di centrodestra Nello Musumeci: "Celebrare a scuola una messa natalizia è tradizione plurisecolare, che si alimenta della matrice cristiana, giudaica ed ellenica alla quale si ispira la civiltà occidentale – ha detto il governatore – In una scuola ormai multiculturale, la partecipazione degli alunni ad una funzione cattolica non può che essere libera e autonoma. Ognuno preghi il proprio Dio. Ma avere rispetto per le religioni degli altri non significa dovere rinunciare alla nostra. Per questo ritengo che la dirigente scolastica abbia agito con un eccesso di prudenza che può costituire, però, un grave precedente".

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