Agricoltori, Conte: “Sono stati Meloni e Salvini a esasperarli”. E la Lega attacca il governo
Le proteste dei trattori continuano, e il fronte dei manifestanti è diviso. Non è bastato il comunicato con le loro richieste letto sul palco dell'Ariston al Festival di Sanremo, né l'annuncio della premier Meloni di ripristinate il taglio dell'Irpef agricola, cancellato con la manovra, per i redditi fino a 10mila euro.
Il prossimo giovedì una parte dei manifestanti arriverà a Roma, si parla di ventimila agricoltori e 15 trattori a Circo Massimo. Ma il fronte non è compatto. Da una parte c'è il gruppo guidato dal leader Danilo Calvani, che guida gli Agricoltori traditi (Cra), che giudica negativamente l'incontro avvenuto con il ministro Lollobrigida e promette proteste a oltranza: "Un gruppo di nostri trattori partirà in corteo dal presidio di Cecchina e arriverà nel cuore della città, fino a Circo Massimo", ha detto l'ex leader dei Forconi Danilo Cavani. Dall'altra i trattori di Riscatto agricolo, che hanno toni più concilianti. Il portavoce Roberto Rosati ha fatto sapere che il confronto con il ministro Lollobrigida è stato "costruttivo, il ministro ha promesso che la porta per noi resta sempre aperta". Ma il presidio di di via Nomentana rimane, "anzi lo rafforzeremo. Sono in arrivo altri mezzi. Arriveremo a mille trattori", dicono da Riscatto agricolo.
Da parte sua il ministro Lollobrigida ha detto: "Ho trovato tutta gente che aveva chiarissimo che il nostro governo è al loro fianco. Si tratta di persone che arrivano a fare 10 ore di percorso a 40 all'ora su un trattore da Pescara a Roma. Per spingerli fino a lì significa che l'esasperazione è forte e quindi vogliono vedere fatti concreti". Per poi aggiungere: "Siamo solo all'inizio di un percorso ma per cambiare una deriva ormai trentennale non si fa in 16 mesi. Conto che con la nuova commissione europea ci sia un cambio di rotta e si invertano i fattori".
Ma secondo il leader del M5s Giuseppe Conte è stato proprio il governo Meloni a creare il problema: "Meloni e Salvini fanno a gara per salire sul trattore della protesta, ma in realtà sono stati loro a portare gli agricoltori all'esasperazione tagliando l'esenzione Irpef e togliendo la decontribuzione per i giovani agricoltori", ha detto oggi alla Stampa il leader pentastellato.
Della stessa opinione Elly Schlein: "il governo non è mai intervenuto. Invece, ha aumentato le tasse agli agricoltori già in difficoltà, togliendo l'esenzione Irpef introdotta dal Pd, e il supporto ai giovani agricoltori. Perciò è imbarazzante questo tentativo del governo di puntare il dito solo verso l'Europa e di negare le proprie responsabilità". Come Pd, "abbiamo organizzato un confronto con il mondo agricolo per il 16 febbraio proprio perché vogliamo ascoltare quali sono le difficoltà che sta vivendo il settore e proporre soluzioni".
La Lega attacca Meloni sui trattori
La tensione tra Fdi e Lega resta alta. Subito dopo l'incontro a Palazzo Chigi tra Meloni e le principali associazioni di categoria, Salvini aveva commentato con un "Si può fare di più", continuando a chiedere il ripristino dell'esenzione dell'Irpef agricola eliminata nell'ultima legge di Bilancio.
Una nota della Lega ribadisce la distanza totale dall'Ue: "Non staremo mai con chi vuole affossare il mondo agricolo. Mentre c'era chi in Europa sceglieva di appoggiare una Commissione Ue disastrosa, responsabile delle folli politiche finto-green, la Lega non ha mai avuto dubbi".
Oggi è il senatore della Lega, ex ministro dell'Agricoltura, Centinaio, a criticare sul Corriere della Sera il governo e la scelta di eliminare l'esenzione dell'Irpef agricola, giudicando un errore adesso fissare una soglia per la misura, prevedendola solo per i redditi fino a 10mila euro. A questo proposito, ha spiegato, "noi non abbiamo presentato emendamenti alla legge di Bilancio perché questa era stata la linea decisa dalla maggioranza per destinare più fondi alle fasce più deboli. Però poi con il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari abbiamo presentato un emendamento ad un altro decreto proprio per evitare il taglio ben prima dell'avvento della protesta".
Eppure Giorgetti non ha detto nulla: "È normale che se il ministro dell'Agricoltura non chiede soldi il collega dell'Economia prenda atto. Chi si deve fare carico dei problemi del settore è il ministro competente. È stata una precisa scelta politica di non rifinanziare il taglio. Ora dice che è pronto a intervenire al di sotto di una certa soglia. Per la Lega, questo è un altro errore perché così sembra che voglia spaccare il fronte della protesta".
"Il governo deve fare di più – ha ribadito – Lollobrigida dopo l'incontro in piazza, istituisca un tavolo permanente con le associazioni e i gruppi che sono scesi in piazza".
Gli agricoltori "ce l'hanno un po' con tutti i soggetti, dai Comuni all'Europa, che hanno competenze sull'agricoltura" ma il più colpevole è "l'Europa perché è il soggetto che decide le politiche agricole e gestisce i fondi attraverso la Pac", ha detto ancora al Corriere della Sera il senatore della Lega.