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Affondo di Crosetto: “Approccio grillino ha distrutto le istituzioni”. E Conte pone 7 domande al ministro

Lite a distanza tra Conte e Crosetto, a colpi di post sui social. L’ex premier: “il ministro Crosetto insulta me personalmente e diffama il M5s”. Il ministro della Difesa: “Non ho diffamato i Cinque stelle ma semplicemente detto che l’approccio grillino dell’uno vale uno ha contribuito alla distruzione delle Istituzioni italiane”. Crosetto ha risposto poi a 7 domande che Conte gli aveva rivolto sul tema del riarmo.
A cura di Annalisa Cangemi
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Botta e risposta sui social tra il ministro della Difesa Guido Crosetto e il leader del M5s Giuseppe Conte. Il ministro meloniano in un'intervista a La Repubblica aveva dichiarato che quello che ha distrutto le istituzioni "è stato l'approccio grillino dei Cinque stelle". Lo ha dichiarato rispondendo a una domanda sul suo esordio in politica nella Dc, con Goria, De Mita, sostenendo che la classe dirigente della prima Repubblica era migliore di quella di oggi: "Enormemente migliore come palestra, nessuno si ritrovava catapultato in Parlamento a caso. Poi, certo, come in ogni luogo, c'erano anche le mele marce. Cosa ha distrutto però le istituzioni è stato l'approccio grillino dei Cinque stelle. E alcuni poteri forti che amano Parlamenti e politica debole", sono le parole di Crosetto.

La replica di Conte è arrivata ieri sui social. "Non è la prima volta che il ministro Crosetto insulta me personalmente e diffama il M5s. Lasciamo stare gli insulti personali, ma la denigrazione nei confronti del M5s merita un chiarimento da parte di chi riveste un ruolo pubblico di governo", scrive il leader pentastellato su Facebook. "Ministro Crosetto se chi si batte concretamente per l'etica pubblica, per la legalità, contro la corruzione e la mafia – secondo lei – distrugge le istituzioni, allora dovrà chiarirci quale sia la sua singolare concezione delle istituzioni. Spero vorrà rispondere a queste semplici domande, perché contribuire ad alimentare un sano dibattito pubblico è il modo migliore per rispettare le istituzioni democratiche".

Quindi Conte ha rivolto alcune domande al ministro della Difesa, incalzandolo sui negoziati di pace in Ucraina, arrivati solo con Trump dopo tre anni di conflitto, e sul piano di riarmo europeo proposto da Ursula von der Leyen, che prevede 150 miliardi di prestiti e la possibilità di derogare alle regole del Patto di stabilità per investimenti sulla difesa, per 650 miliardi.

La prima domanda: "Ministro Crosetto questo vostro governo ha illuso gli italiani per tre anni, convincendoli che stavamo sconfiggendo la Russia, abbattendo il suo regime, provocando il crollo della sua economia. La sua presidente Meloni ci ha invitato più volte – lo comprovano i video che circolano sui social – a ‘scommettere sulla vittoria militare contro la Russia' insieme a lei. Non crede che il modo giusto per onorare le istituzioni sia chiedere adesso scusa agli italiani per questa scommessa persa e per i fallimenti accumulati in tre anni per una guerra che anche lei sapeva dall'inizio che non si poteva vincere?".

Chiede ancora Conte: "Ministro Crosetto non pensa che il vostro governo avrebbe onorato meglio le istituzioni se si fosse battuto per indirizzare il conflitto armato verso un negoziato di pace senza attendere Trump e che se avessimo agito in questa direzione oggi l'Italia ma anche l'Europa non subirebbero l'umiliazione di rimanere fuori dal tavolo negoziale?".

La terza domanda: "Ministro Crosetto questo vostro governo ha sottoscritto un Patto di stabilità proposto dall'asse franco-tedesco che ci costringe a tagliare fondi per la sanità, la scuola, la ricerca e a limitare tutta la spesa sociale. Perché non vi siete battuti per una controproposta più favorevole per l'Italia? Le sembra questo il modo per onorare le istituzioni e il ruolo di governo che ricoprite?".

E ancora: "Ministro Crosetto, un attimo dopo avere sottoscritto senza fiatare il Patto di stabilità, vi siete resi conto anche voi che esso ci impone vincoli di bilancio troppo restrittivi. A quel punto lei e Meloni siete tornati a Bruxelles ma avete insistito per ottenere lo scorporo delle sole spese militari. Ritiene che sia questa la priorità degli italiani, in luogo di una sanità più efficiente, di scuole e università più all'avanguardia, di investimenti per proteggere e rilanciare le nostre filiere industriali in crisi?".

Chiede ancora Conte: "Ministro Crosetto, il 6 marzo scorso al Consiglio europeo Meloni ha sottoscritto, per la sua gioia di Ministro della difesa, un piano di riarmo che consentirà a ciascun Paese europeo di incrementare i propri arsenali, ciascuno per suo conto, per un totale di circa 800 miliardi di euro. Non c'è uno straccio in tutto il progetto di una difesa comune europea. Le sembra questo il modo di onorare le istituzioni, lasciando che si butti via questa montagna di miliardi, illudendo i cittadini che tutto questo serva a garantire loro effettiva ‘sicurezza'?".

Il leader M5S rivolge quindi altre due domande al ministro di Fratelli d'Italia: "Ministro Crosetto vi siete posti il problema, dopo avere esultato per questo folle piano di riarmo, che chi se ne avvantaggerà saranno i Paesi membri che hanno grande capacità fiscale e che hanno alle spalle una tradizione di cultura ‘militare', mentre l'Italia si ritroverà a spendere 30/35 miliardi con un debito sempre più alto, mentre famiglie e imprese soffrono per il caro-vita e il caro-energia e la produzione industriale è al tracollo?".

Ed infine: "Ministro Crosetto  ci ha pensato che il Paese che ne usufruirà maggiormente sarà la Germania che aveva già dichiarato, tramite il nuovo cancelliere Merz, che erano disponibili a investire da 50 a 150 miliardi l'anno per il riarmo. Era necessario sottoscrivere un piano europeo di riarmo per consentire alla Germania di riarmarsi? Vi siete posti il problema di un piano di riarmo che, una volta realizzato, ci allontanerà ancora di più dalla Germania e dalla Francia che invece avranno un primato sul piano militare e conseguentemente economico mentre l'Italia sarà relegata a ininfluente fanalino di coda. È questo il modo che avete per onorare il ruolo che rivestite?".

"Ministro Crosetto attendo le sue risposte. Quanto a noi – scrive Conte -, ribadisco che abbiamo un modo diverso di onorare le istituzioni. Per noi onorare le istituzioni di governo significa, tra le altre cose: in pandemia non cedere alle pulsioni antiscientifiche e battersi per portare in Italia 209 miliardi per sanità, scuole, asili nido, ricerca, migliori infrastrutture, investimenti nel capitale umano. Per noi del M5s onorare le istituzioni significa restituire 100 milioni ai cittadini tagliando gli stipendi ai nostri parlamentari, anziché aumentandoli ai ministri. Per noi onorare le istituzioni significa portare nel Parlamento italiano ed europeo campioni dell'antimafia come Roberto Scarpinato, Federico Cafiero de Raho, Giuseppe Antoci e non persone accusate di furti di quadri e di truffe coi fondi Covid".

La lunga risposta di Crosetto a Conte

"Caro presidente Conte, io non ho diffamato i Cinque stelle ma semplicemente detto che l'approccio grillino dell'uno vale uno ha ‘secondo me' contribuito alla distruzione delle Istituzioni italiane. Lo dico da anni perché penso che invece sia la qualità delle persone a fare la differenza. È la mia idea, diversa dalla vostra. Ognuno si tiene la sua. Ma non è infamante", ha scritto su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto, rispondendo ad un post sui social del presidente M5s.

"E non ha nulla a che fare con il battersi contro la corruzione e la mafia, cosa che è un obbligo per chiunque si impegni in politica. È, semmai, come o con che qualità di persone farla. Ma non è questo il tema. Per cui mi scuso perché non volevo offendere nessuno ma mi tengo la mia idea ed il mio giudizio sull'uno vale uno. Tra l'altro, parlavo di una fase del M5s, quella grillina, che non esiste perché lei, Conte, l'ha rottamata", aggiunge.

La risposta del ministro sui social è molto articolata, Crosetto risponde punto per punto. "Veniamo però alle domande politiche. Domande che contengono anche alcune affermazioni false che devo necessariamente contestare. Partiamo. Onorevole Conte mi trovi una mia frase in questi 3 anni nel quale parlo di sconfitta della Russia. Una sola. Scritta, video, social. Non la troverà. Non una. Perché non l'ho mai detto. E mai pensato. Troverà invece mille mie parole – prosegue – che spiegano che aiutavamo l'Ucraina a sopravvivere, a difendersi. Quindi ciò che abbiamo fatto finora è stato solo far tutto ciò che potevamo per impedire che una nazione sovrana scomparisse, cancellata da un'altra nazione che aveva deciso di annientarla. Noi abbiamo fatto poco, onorevole Conte, rispetto alla drammaticità di ciò che è accaduto ed accade. Loro si sono difesi ed hanno resistito".

"Non hanno vinto la guerra ma hanno vinto la sfida della sopravvivenza. Fino ad oggi. Cosa di cui dovremmo prendere atto tutti, tristi per i morti ma guardando con rispetto la loro tenacia ed il loro coraggio. Quindi non capisco sinceramente – aggiunge – di cosa dovremmo chiedere scusa, io, il Presidente Meloni ed il Parlamento che ci ha dato il mandato per farlo. Del fatto che anche grazie ad un nostro piccolo contribuito l'Ucraina non è tutta russa? Non penso proprio, non lo farò mai e mi stupisco che lei auspichi una cosa così. Così come mi stupisco del fatto che mi chiediate di chiedere scusa per aver proseguito ciò che voi avevate supportato, quando eravate in maggioranza con il presidente Draghi".

Quanto allo sforzo di avviare un negoziato di pace in Ucraina, "Il nostro Governo ha sempre sostenuto in ogni sede la necessità della negoziazione diplomatica in ogni modo", aggiunge Crosetto, "troverà mille mie dichiarazioni in tal senso. Sia pubbliche sui media sia in tutte le sedi istituzionali. Io so che lei non è in cerca di verità perché so che lei sa benissimo questa cosa ma, poiché faccio di questa mia e nostra posizione motivo di orgoglio, posso chiamare pubblicamente a testimoni del mio lavoro per la pace l’ex Alto Rappresentante Borrel, con cui mi sono scontrato più volte per questa mia volontà, e tutti i miei colleghi europei, dalla Francia all’Ungheria, che sanno cosa ho formalmente detto in questi anni. E, se non bastasse, scusandomi con lui per doverlo tirare in ballo in difesa della verità, il Cardinale Zuppi che è testimone diretto di questo mio continuo impegno per una soluzione che facesse cessare le armi. Spero le basti".

Sui fondi sottratti alla sanità o alla scuola per investire sulla spesa militare, Crosetto spiega: "Noi non abbiamo sottoscritto alcun patto che costringe a tagliare fondi, anzi", sottolinea il ministro della Difesa, "la battaglia della Presidente Meloni per riparare i drammatici danni fatti dalle scelte populiste del suo governo (tipo le case ristrutturate ‘gratis') ci ha consentito di non far ricadere troppe conseguenze sugli italiani. Venendo alla quarta le ricordo che prima io e poi tutti abbiamo chiesto da quasi tre anni il contrario, e cioè la possibilità di non incidere su nessuno dei fondi sociali, togliendo il peso della difesa dal calcolo del patto di stabilità per deficit e debito. E continuiamo a lavorare su questo tema cercando di far sì che le spese che dovremo sostenere per la nostra adesione alla Nato, spese che anche lei ha approvato nella misura del 2%, non incidano su null’altro di socialmente rilevante e importante".

"Ci riusciremo, presidente Conte, e faremo in modo che quelle che sono state decisioni avallate da tutti i Governi italiani (compresi i suoi due) possano essere rispettate dalla nazione, senza incidere su altre cose importanti", continua "vedrà, la stupiremo anche in questo caso, perché usando esperienza e intelligenza si possono anche usare meno soldi per raggiungere l’obiettivo. Mi auguro di trovare il suo appoggio, quando servirà. Ciò detto, queste scelte e l’approccio razionale e prudente che stiamo seguendo ci consentirà di difendere anche le filiere in crisi, che lei sa benissimo essere tali per scelte non fatte da questo Governo e spesso nemmeno nazionali. Parlo di scelte come quella ideologica del ‘verde totale subito', prese dalla Sinistra e anche sostenute dal m5s. Può far finta di dimenticarsene ma l’approccio ideologico del movimento lo rende parte importante nella distruzione del settore dell’auto in Europa. Eravate in buona compagnia, lo avete fatto credendo fosse giusto, ma non fate finta che l’attuale problema industriale Europeo nasca come un fungo da solo".

"La presidente Meloni con ha mai sottoscritto alcun piano di riarmo europeo. Lei lo sa. L’unico nostro interesse è costruire una difesa nazionale solida, integrata e interoperablle nella Nato e che quindi lo sia anche a livello europeo, usando gli stessi schemi. Anche qui troverà molte le volte in cui lo abbiamo detto e spiegato con chiarezza", si legge ancora nel post, "e non solo con parole e dichiarazioni ufficiali ma con atti concreti come il gruppo con altre nazioni per costruire il centro di commando e controllo europeo sovrapposto a quello della Nato. Il mio e nostro obiettivo è solo quello di garantire la difesa e la sicurezza. Solo quello, nulla di più. E lei dovrebbe condividerlo. Dice che abbiamo esultato. Per cosa? Non ho e non abbiamo mai esultato per cose così drammatiche, come quelle di cui parliamo, onorevole Conte. Chi esultava dai balconi di palazzo Chigi erano altri, per altre cose e lei li ha fatti fuori già tutti, politicamente. Ci siamo posti e ci poniamo il tema, disposti ad accettare consigli e confronto vero, su come affrontare sotto ogni aspetto questo momento epocale. Anche proteggendo il nostro lavoro, il nostro know how, le nostre filiere industriali, artigianali e commerciali. Ogni giorno".

"L’ultima domanda non l’ho capita. Lo confesso", ammette Crosetto, "dice che lasceremo alla Francia e alla Germania un primato nella difesa perché loro investiranno di più. Intanto, loro investiranno i loro soldi e io e lei non siamo nessuno per commentare ciò che decideranno di fare. Certo che investiranno di più perché hanno pil maggiori e già oggi investono percentuali maggiori delle nostre. Quindi, cosa vorrebbe che facessimo? Che investissimo il 5% come la Polonia? Non penso. Non capisce che non stiamo facendo una corsa nella quale qualcuno arriva primo e qualcun altro secondo o ventesimo. Dopo anni in cui l’abbiamo considerata inutile, stiamo investendo nella difesa delle nazioni. Ognuno la sua. Ma con l’ottica di far cooperare le nostre difese. Per cui una difesa più forte di uno stato alleato sarà una buona notizia per tutti, non un motivo di tristezza. Ognuno ha un modo diverso di onorare e servire le Istituzioni. Presidente Conte, ha ragione, quello che ha fatto lei lo sappiamo ed è giusto che lei sia giudicato per come lo ha fatto. Alcuni sono stati contenti dei suoi anni di Governo. Io li ho criticati (con molto più rispetto di quanto lei e alcuni dei suoi usiate verso di noi) e sempre rispettando quello che allora era anche il mio presidente. Lei lo sa. Prendo sempre distacco da attacchi sguaiati come quelli che mi riservano alcuni dei suoi parlamentari. Considero anche alcune cose buone, di quei governi, e altre pessime, ma non tornerò sui dpcm. I cittadini allo stesso modo giudicheranno questi anni".

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