Affonda l’ipotesi del Conte ter e Mario Draghi sale al Colle: che cosa sta succedendo
È fallito il mandato esplorativo di Roberto Fico: la maggioranza tra Partito democratico, Movimento Cinque Stelle e Italia Viva non esiste più e sfuma così anche l'ipotesi di un Conte ter. Ancora tante distanze su troppi temi. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha alloraconvocato Mario Draghi, l'ex governatore della Bce, al Quirinale per affidargli l'incarico di formare un nuovo governo. Il capo dello Stato ha avvertito sui rischi che correrebbe il Paese andando ora al voto, ipotesi che ci lascerebbe per dei mesi cruciali con un governo non nel pieno delle sue funzioni. Meglio un esecutivo di "alto profilo", ha detto Mattarella. Ed è esattamente questo che spera che Draghi riesca a mettere in piedi.
Ipotesi che però si rivela già in salita da alcuni punti di vista. Non tutti sono infatti disposti a sostenere un governo tecnico, nonostante la delicatezza di questo momento, tra emergenza coronavirus, campagna vaccinale e Recovery Plan. Il Movimento Cinque Stelle ha già annunciato, infatti, di non essere disposto a sostenere un esecutivo di questo tipo, sottolineando che già in passato questa decisione ha comportato conseguenze negative per i cittadini: "Qualcuno ha deciso di anteporre i propri interessi, la ricerca delle poltrone, a quelli dei cittadini. Il Capo dello Stato ha dovuto dunque prendere atto della situazione e intraprendere la strada più impervia, quella di un governo tecnico. Una tale tipologia di esecutivi è già stata adottata in passato, con conseguenze estremamente negative per i cittadini italiani. Il MoVimento 5 Stelle, già durante le consultazioni, aveva rappresentato che l'unico governo possibile sarebbe stato un governo politico. Pertanto non voterà per la nascita di un governo tecnico presieduto da Mario Draghi", ha scritto sui social il capo politico Vito Crimi in seguito al discorso pronunciato ieri sera dal capo dello Stato.
Anche nel centrodestra si registrano malumori per la scelta di Mattarella: "Non penso che la soluzione ai gravi problemi sanitari, economici e sociali della Nazione sia l’ennesimo governo nato nei laboratori del Palazzo e in mano al Pd e a Renzi. Noi, invece, pensiamo sia decisamente meglio dare la possibilità agli italiani di votare", commenta Giorgia Meloni. Matteo Salvini, da parte sua, non cita il nome di Draghi, né commenta esplicitamente la decisione del presidente della Repubblica. Lancia però un messaggio chiaro, limitandosi a citare il primo articolo della Costituzione che afferma che "la sovranità appartiene al popolo".
Per Salvini e Meloni la strada maestra continua ad essere quella del voto, quindi. Ma non è chiaro quale sarà poi la posizione ufficiale del centrodestra. Forza Italia, da parte sua, oltre ad aver sempre espresso la propria stima da più parti a Mario Draghi (lo stesso Silvio Berlusconi lo sostenne nella sua candidatura alla Bce) nei giorni scorsi ha anche aperto a un esecutivo di unità nazionale, parlando di un "governo dei migliori". Che potrebbe essere proprio quello che Draghi dovrà mettere in piedi.
E Italia Viva? In tutto questo Matteo Renzi, dopo il discorso del capo dello Stato, ha commentato: "Abbiamo ascoltato le sagge parole del Presidente della Repubblica Mattarella: ancora una volta ci riconosciamo nella sua guida e agiremo di conseguenza". Confermando, di fatto, il proprio endorsement a Super Mario.