L’indiscrezione in queste ore tiene banco a Roma e non solo. Ncd e Udc avrebbero una intesa per cambiare nome e confluire in un nuovo soggetto politico centrista. Che avrebbe come prima immediata prospettiva l’alleanza con il Partito Democratico sia alle prossime elezioni regionali, in tutta Italia, sia a livello nazionale nel caso in cui, come è sempre più probabile, la prossima primavera si vada a votare anche per le politiche. La soglia di sbarramento incombe e per superarla occorre unire le forze. E il continuo calo di consensi di Forza Italia, secondo i promotori dell’iniziativa, può essere un insperato assist.
Il via libera di Berlusconi – L’accordo tra l’Unione di Centro di Pierferdinando Casini e il Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano è già nei fatti per esigenze elettorali: la nascita di un nuovo contenitore sancirebbe ufficialmente il “matrimonio”. Chi racconta i dettagli dell’operazione ha avuto anche la netta sensazione che Silvio Berlusconi abbia dato “il via libera” sperando in un graduale avvicinamento e garantendo intanto sempre e comunque una opposizione “responsabile” e il sostegno mediatico del gruppo editoriale (pilastro del Patto del Nazareno).
Minoranze Pd e Fi pronte alla battaglia per le preferenze – Per nulla tranquille invece le “minoranze interne” di Pd e Forza Italia: con l’Italicum corretto e i capilista bloccati i leader dei partiti avrebbero la possibilità di candidare i “fedelissimi” in cima alle liste, lasciando alla lotta per le preferenze soltanto una minima quota di eletti. E non a caso l’ultima frontiera dei nemici trasversali del “patto” saranno proprio le preferenze…