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Accordo raggiunto in Ue sul Patto migrazioni e asilo: Germania ha fatto un passo indietro sulle Ong

Accordo raggiunto in Europa sull’ultimo punto in sospeso del pacchetto migrazioni e asilo, il sul regolamento crisi. La Germania ha fatto un passo indietro ed è stato eliminato il riferimento alle Ong che era stato inserito la scorsa settimana e che aveva causato lo stallo nella trattativa.
A cura di Annalisa Cangemi
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Lo stallo è stato superato. È stata raggiunto un accordo sul regolamento crisi del Patto sui migranti e l'asilo. Gli ambasciatori dei 27 Stati dell'Unione Europea, riuniti nel Coreper, hanno raggiunto l'intesa questa mattina, secondo quanto annunciato dalla presidenza spagnola del Consiglio Ue su X.

"Accolgo con favore l'intesa politica raggiunta dagli Stati membri sul regolamento sulle crisi. È un vera svolta, che permette di avanzare nei negoziati con il Parlamento Ue e il Consiglio. Uniti possiamo portare a compimento il Patto sulla migrazione prima della fine della legislatura", ha commentato in un post su X la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

"In caso di crisi la solidarietà tra gli Stati membri è obbligatoria" e questo rappresenta "un passo avanti comune", ha commentato la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, dopo l'annuncio dell'intesa raggiunta a Bruxelles.

Il regolamento è l'ultimo tassello del pacchetto legislativo sulla migrazione che era rimasto ancora in sospeso. Adesso potranno partire i negoziati finali con il Parlamento europeo. Il tema era stato al centro del Consiglio Ue Affari interni di giovedì scorso. In quella sede l'Italia aveva chiesto un rinvio dell'approvazione per chiedere maggiori approfondimenti sulla parte del testo riguardante le ong. Berlino aveva chiesto esplicitamente che le operazioni di salvataggio delle organizzazioni umanitarie non venissero considerate "come strumentalizzazione dei migranti quando non vi è l'obiettivo di destabilizzare l'Unione o uno Stato membro".  

Il governo italiano era invece contrario all'esclusione dei salvataggi delle Ong dalle situazioni di strumentalizzazione della migrazione che, stando alla normativa, farebbero scattare il regolamento sulle crisi.

L'accordo sul testo del regolamento sulla gestione delle crisi, a quanto si è appreso, è stato trovato dopo che la Germania ha accettato di tornare al testo formulato a luglio, che non conteneva alcun riferimento alle operazioni condotte dalle Ong. A differenza di luglio, non hanno sostenuto l'accordo solo la Polonia e l'Ungheria (contrarie), mentre Repubblica Ceca, Slovacchia e Austria si sono astenute.

Secondo quanto è stato approvato, in situazioni di crisi o di forza maggiore, gli Stati membri potranno essere autorizzati ad applicare norme specifiche in materia di asilo e di procedure di rimpatrio. In questo senso, tra le altre misure, la registrazione delle domande di protezione internazionale potrà essere completata entro quattro settimane dalla loro presentazione, alleggerendo l'onere per le amministrazioni nazionali sovraccariche.

Cosa prevede l'accordo raggiunto

Uno Stato membro che sta affrontando una situazione di crisi potrà chiedere contributi di solidarietà ad altri Paesi dell'Ue. Tali contributi – come già prevedeva la proposta della Commissione – possono assumere la forma di:

  • ricollocazione di richiedenti asilo o beneficiari di protezione internazionale dallo Stato membro in situazione di crisi agli Stati membri contributori;
  • compensazioni di responsabilità, vale a dire che lo Stato membro sostenitore si assumerebbe la responsabilità di esaminare le richieste di asilo al fine di aiutare lo Stato membro che si trova in una situazione di crisi;
  • contributi finanziari o misure di solidarietà alternative.

Queste misure eccezionali e questo sostegno di solidarietà richiederebbero l'autorizzazione del Consiglio in conformità con i principi di necessità e proporzionalità e nel pieno rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini di Paesi terzi e degli apolidi.

Eliminato dal testo il riferimento alle Ong

Nel corso del vertice Euro Med 9 che si è tenuto venerdì scorso a Malta, Meloni aveva espresso il suo disappunto per la posizione tedesca in relazione al dossier migratorio che era emersa al Consiglio Affari interni del 28 settembre, quando la Germania ha proposto l'inserimento nel nuovo Patto su migrazione e asilo di un emendamento relativo al ruolo delle Ong. Meloni, parlando alla stampa a La Valletta, aveva risposto che, qualora il governo di Berlino avesse deciso di procedere in tal senso, l'Italia avrebbe presentato un altro emendamento, chiedendo che le Ong operative nel Mediterraneo trasferissero i migranti nei Paesi di cui le loro navi battono bandiera.

A rendere possibile l'accordo di oggi è stata l'intesa raggiunta da Italia e Germania, con il passo indietro di Berlino rispetto alla riunione del Consiglio Ue Affari interni della settimana scorsa, che ha determinato il ritorno al testo approvato a luglio dagli Stati membri, inclusa l'Italia.

L'accordo raggiunto al termine della riunione del Coreper "è stato un risultato importante per l'Italia", ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando sul volo che lo sta portando in Arabia Saudita per una missione di due giorni. "Dal testo è stato tolto il paragrafo sulle Ong" ha sottolineato ancora il titolare della Farnesina.

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