Accise sulla benzina, adesso è ufficiale: Salvini non ha mantenuto la promessa, niente tagli
Il taglio delle accise sulla benzina tante volte promesso da Matteo Salvini non ci sarà. È ormai cosa nota da tempo. Da quando la legge di Bilancio è stata presentata per la prima volta nella sua versione ufficiale, poi inviata alle Camere. Ma oggi, dopo l’arrivo del maxi-emendamento che riscrive in parte la manovra dopo l’accordo con l’Ue e le modifiche varate dal governo, c’è anche l’ufficialità. Il vicepresidente del Consiglio non ha mantenuto una delle sue più importanti promesse elettorali. L’annuncio di tagliare, sin “dal primo Consiglio dei ministri”, aveva detto, le accise più vecchie non è stato realizzato. E per questo riparte con le promesse e afferma di voler rimediare nel 2019. Ma l’impresa sempre essere difficile, considerando che in realtà per il momento viene previsto addirittura un aumento delle accise a partire dal 2020. Il possibile aumento fa parte delle clausole di salvaguardia che il governo che varerà la prossima legge di Bilancio dovrà sterilizzare. Ma se i 400 milioni attualmente messi a bilancio per il 2020, 2021 e 2022 non si dovessero trovare, scatterebbe l’aumento.
Salvini è riuscito ad evitare l’aumento per il 2019: il governo ha sterilizzato sia le clausole di salvaguardia dell’Iva che quelle delle accise con l’attuale legge di Bilancio. Ma ha anche aumentato, rispetto alla prima versione della manovra, la clausola per il prossimo triennio. A crescere, dunque, non sarà solo l’Iva (sempre in caso di mancata sterilizzazione), ma anche l‘accisa sui carburanti. In totale si prevedono 23 miliardi di entrate tra Iva e accise per il 2020 e 28,75 miliardi per il 2021 e il 2022. A dire il vero gran parte di queste entrate derivano proprio dall’aumento dell’Iva. L’impatto delle accise è decisamente inferiore: 400 milioni di euro l’anno per tutto il triennio.
La precedente versione della legge di Bilancio prevedeva una parziale sterilizzazione delle accise sul carburante per lo stesso triennio: rimanevano, infatti, solamente 140 milioni per il 2020 e 300 milioni per il 2021 e il 2022. Ma Salvini non rinuncia e, anzi, rilancia, ammettendo di aver fallito e non aver mantenuto questa promessa: “Togliere le accise più vecchie non siamo riusciti a farlo, mi riprometto di portare a casa questo risultato nel 2019, siamo riusciti soltanto a bloccare ulteriori aumenti. Ma le accise che risalgono a 20, 30, 50 anni fa sono fuori dal mondo. Ammetto che in sei mesi non sono riuscito a fare tutto quello che mi ero proposto, ma è uno stimolo a fare ancora meglio”.