Acca Larentia, Piantedosi risponde a Schlein: “Indagati per apologia fascismo 5 esponenti di Casapound”
Le immagini del 7 gennaio scorso, dell'adunata per la commemorazione di Acca Larentia, sembrano uscite dal 1924 più che dal 2024. Lo dice la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, presentando l'interrogazione su quanto accaduto a Roma al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. "Perché chi grida ‘viva l'Italia antifascista' a teatro viene subito identificato, mentre chi partecipa a un'adunata fascista con tanto di saluti romani può farlo indisturbato?", chiede la leader dem. Per poi aggiungere: "Commemorare la tragica morte di tre giovani ammazzati da una violenza politica criminale non può giustificare l'apologia del fascismo, che è un reato. Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte".
Da parte sua il titolare del Viminale ha risposto: "Lo spirito di commemorazione di tragedie così gravi come quello di Acca Larentia è stato tradito dalla riproposizione di gesti e simboli che rappresentano un'epoca condannata dalla storia". Piantedosi ha quindi ribadito una "trasversale distanza" di tutte le forze politiche da quei comportamenti. "Le forze di polizia hanno adottato lo stesso modulo operativo seguito nelle analoghe manifestazioni. La questura di Roma ha assicurato lo svolgimento della manifestazione senza che si verificassero incidenti, privilegiando le attività di osservazione, più proficue per l'acquisizione di elementi utili da sottoporre all'autorità giudiziaria ai fini dell'accertamento dell'eventuale commissione di reati".
E proprio sull'ipotesi che si sia potuto configurare il reato di apologia del fascismo, il ministro ha fatto sapere: "La questura ha trasmesso alla competente autorità giudiziaria una prima informativa di reato, contestando il delitto di apologia del fascismo a carico di cinque esponenti di CasaPound, individuati tra i partecipanti, cui seguiranno ulteriori comunicazioni all'esito del riconoscimento e identificazione degli ulteriori convenuti alla manifestazione".
Per quanto riguarda invece lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste, Piantedosi ha aggiunto: "La particolare complessità dei presupposti previsti dalla normativa vigente, confermata dalla limitata casistica finora registrata e dalla circostanza che governi – anche sostenuti dal centrosinistra – non hanno mai adottato iniziative in tal senso".
Schlein, replicando al ministro, si è detta insoddisfatta della risposta: "Continueremo a chiedere che queste organizzazioni neofasciste vengano sciolte, come indica la nostra Costituzione. Abbiamo presentato una proposta di legge per rendere ancora più chiara la disciplina e punisce chi pubblicamente esalta principi, fatti o metodi del fascismo". Per poi concludere: "A preoccuparci, però, sono anche le ambiguità di questa destra. Che torna indietro rispetto a quando almeno riconosceva come male assoluto. Avere un presidente del Senato che cerca di legalizzare il saluto romano è un insulto a chi ha fatto la Resistenza e chi ha dato la vita per la democrazia. Non diteci che sono cani sciolti: è un branco organizzato con cui siete andati a spasso per anni. Il silenzio di Meloni è imbarazzante".