Abuso d’ufficio, Lopreiato (M5s) a Fanpage: “Governo lo cancella per permettere i soprusi di potere”
Il centrodestra vuole cancellare il reato di abuso d'ufficio per assicurare ai potenti una giustizia indulgente con i loro reati: è il duro giudizio di Ada Lopreiato, capogruppo del Movimento Cinque Stelle in commissione Giustizia al Senato, che con Fanpage.it ha commentato il primo via libera in Senato al disegno di legge Nordio. Un provvedimento che appunto, tra le altre cose, abroga il reato di abuso d'ufficio, che secondo il Guardasigilli Carlo Nordio bloccherebbe tante attività di sindaci e funzionari pubblici, timorosi di ritorsioni legali. Una tesi su cui non è assolutamente d'accordo il M5s. "In aula al Senato abbiamo dimostrato che gli argomenti con cui il governo e la maggioranza motivano la cancellazione del reato di abuso d'ufficio sono del tutto infondati e che sono motivazioni di facciata che coprono ben altro intento: quello di garantire una giustizia indulgente con i reati dei potenti, delle reti del malaffare che alterano il funzionamento della Pubblica Amministrazione per mettere le mani sui soldi pubblici o per avere altri vantaggi per sé o per gli amici", spiega Lopreiato.
Per poi proseguire contraddicendo la tesi della maggioranza, basata sulla percentuale di archiviazioni in processi per questa fattispecie di reato: "Di fronte alle nostre osservazioni ben argomentate, dalla maggioranza abbiamo ascoltato un imbarazzato silenzio. Ormai da mesi ripetono come fosse una filastrocca che sarebbe un reato inutile o pericoloso perché la gran parte dei procedimenti si concludono con l'archiviazione. Proprio in commissione Giustizia, dove abbiamo esaminato il Ddl Nordio, dagli esperti abbiamo appreso che il 62% dei procedimenti penali si conclude con l'archiviazione, addirittura nel 75% dei casi per reati ambientali. Vogliamo per questo cancellare tutto il Codice Penale? Direi di no".
Secondo Lopreiato, se in pochi anni "le archiviazioni sull'abuso d'ufficio hanno superato di molto questa soglia" è perché ci sono state diverse riforme che hanno definito meglio cosa sia l'abuso d'ufficio, proprio per evitare le situazioni confuse in cui sindaci e amministratori rischiano illeciti facendo il loro lavoro: "Ogni volta che è stato riformato sono aumentate le archiviazioni dei procedimenti aperti prima della riforma di turno, perché ovviamente quello che prima della modifica della norma era reato, in molti casi dopo non lo era più – continua la senatrice – L'ultima riforma è del 2020, proprio del nostro governo Conte II, e ha reso il reato chiarissimo togliendo così ogni pretesto all'altra motivazione del centrodestra: la paura della firma dei sindaci. Da quattro anni sono fuori dal perimetro dell'abuso d'ufficio tutti gli atti discrezionali, che sono la stragrande maggioranza delle scelte compiute dai sindaci. Dunque, di che parliamo?".
Il ddl Nordio però, per Lopreiato, non vuole cancellare questo reato per sgomberare il campo da equivoci e tutelare i sindaci: "Ci rendiamo conto di cosa sta facendo il governo Meloni? Cancellare un reato che stabilisce che è abuso d'ufficio quello del pubblico ufficiale che violando regole tassative previste dalla legge, dalle quali non residuino margini di discrezionalità, procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto. Altro che norma per salvare i sindaci, queste condotte scorrette riguardano gli abusi di potere dei magistrati, dei medici, dei poliziotti e di tanti altri pubblici amministratori", denuncia la capogruppo M5s in commissione.
Per poi sostenere che il governo sta esponendo i cittadini agli abusi di potere: "Il governo lascia i cittadini privi di ogni difesa contro gli abusi della pubblica autorità. Parliamo dei commissari che truccano i concorsi per favorire qualche candidato, di chi forza la mano per far assumere un amico, del medico che abusa del suo potere per dirottare i pazienti dal pubblico alla sua struttura privata, del pubblico ufficiale che favorisce un parente per scavalcare altri cittadini nelle graduatorie per le case popolari, del professore che promuove il figlio senza merito".
Lopreiato infine conclude: "Si sta dando il via libera all'abuso del potere pubblico che da domani potrà essere praticato impunemente per la costruzione di reti clientelari finanziate con il denaro pubblico e fondate sul voto di scambio. È bene che i cittadini se ne rendano conto subito e facciano capire al governo Meloni che non è l'Italia dell'illegalità quella che vogliono".