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Abuso d’ufficio, la Camera lo abroga ma il reato “riappare” nel decreto Carceri

Ieri la Camera ha dato il via libera all’articolo 1 del ddl Nordio che abolisce l’abuso d’ufficio. Tuttavia il reato sarebbe stato rintrodotto, sotto simili vesti, nel dl Carceri appena approvato in Cdm. Ma per il ministro Nordio si tratta di due fattispecie “completamente diverse”.
A cura di Giulia Casula
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Ieri, con 170 voti a favore e 77 contrari, la Camera ha dato il via libera all'articolo 1 del Ddl Nordio, che abolisce il reato d'abuso d'ufficio. 

Con il semaforo verde dell'Aula, il disegno di legge del ministro della Giustizia abroga l'articolo 323 del Codice penale che punisce, con la reclusione da uno a quattro anni, "il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio" che "nello svolgimento delle funzioni o del servizio" viola delle regole per garantire un "interesse proprio o di un prossimo congiunto" e procurarsi "un ingiusto vantaggio patrimoniale".

Tuttavia, il reato d'abuso d'ufficio non sarebbe sparito definitivamente dal nostro ordinamento, ma sarebbe stato riproposto sotto "altre vesti". Nel decreto Carceri appena approvato in Consiglio dei ministri, infatti, ha trovato spazio il cosiddetto "peculato per distrazione", quella fattispecie cioè che si configura quando "un pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio" destina denaro o beni pubblici per "un uso diverso da quello previsto da specifiche disposizioni di legge" e "intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale o ad altri un danno ingiusto".

La norma, che punisce il reato con la reclusione da sei mesi a tre anni, sembra ricalcare in diversi punti l'articolo 323 sull'abuso d'ufficio, ma per il ministro Nordio "le due fattispecie sono completamente diverse. L'abuso di ufficio è stato finalmente abrogato, era un reato che proteggeva l'imparzialità nella pubblica amministrazione, in altre parole puniva gli amministratori che facevano delle cose che non avrebbero dovuto fare al loro vantaggio", ha spiegato.

"Nel peculato per distrazione c'è una ipotesi completamente diversa: vi è un aspetto patrimoniale. In questo caso c'è il sindaco che utilizza i fondi che ha disposizione per una destinazione diversa da quella per cui erano stati concessi, una malversazione di denaro. Non ha nulla a che vedere con l'abuso di ufficio", ha proseguito il Guardasigilli, parlando a Skytg24.

Insomma, dietro il peculato per distrazione introdotto dal dl Carceri, non ci sarebbe l'intenzione del governo di tamponare al vuoto normativo creato dalla discussa abolizione dell'abuso d'ufficio. "La situazione era diventata intollerabile, c'erano migliaia e migliaia di indagini contro sindaci o pubblici amministratori che per anni sono rimasti sotto la tagliola giudiziaria o addirittura costretti alle dimissioni ma poi sono stati assolti o archiviati", ha spiegato Nordio.

Ma per il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, le cose stanno diversamente. "Colpisce che si abroga il reato di abuso d'ufficio e se ne introduce un altro, con decreto legge, che è il vecchio peculato per distrazione. È il segno tangibile che la scelta di abrogare l'abuso di ufficio è una scelta infelice. Si corre ai ripari con un provvedimento normativo d'urgenza per introdurre una pezza per colmare quei vuoti di tutela che saranno creati dall'imminente abrogazione dell'abuso", ha spiegato. "Hanno maturato anche loro una consapevolezza che il sistema non regge.N on si può abrogare quella norma, ci sono obblighi convenzionale che pensano di poter adempiere con una fattispecie abrogata negli anni 90. Era meglio non toccare nulla", ha ribadito.

Sono dello stesso avviso le opposizioni. "Quella voluta dal Ministro Nordio è una riforma sbagliata ed è un problema serio perché aboliscono l'abuso d'ufficio, un reato contro la pubblica amministrazione che è un vero indicatore di fenomeni di corruzione", ha dichiarato Angelo Bonelli. "Una corruzione che a volte è estremamente connessa alla criminalità organizzata. Del resto poi, appena il giorno precedente di quando hanno approvato l'abolizione, il governo ha introdotto una nuova fattispecie: il peculato per distrazione. Una grande confusione, che penalizza molti sindaci. C'è un problema molto serio dentro questa maggioranza", ha aggiunto il deputato di Avs.

"Dicevano di voler fare la guerra e battersi contro la criminalità e la corruzione ma stanno facendo esattamente il contrario. Questa non è più quella destra sociale di cui tutti parlavano, a partire da Meloni, ma è una destra che difende i privilegi e apre le porte alla corruzione", ha continuato Bonelli.

Anche per Debora Serracchiani, responsabile Giustizia nella segreteria Pd è "gigantesco il paradosso di aver promulgato un ddl che prevede l'abolizione di un reato che viene inserito di nuovo in un dl successivo. Lo avevamo detto che non potevano abolire l'abuso d'ufficio, perché si va in conflitto con l'Ue sulla base della direttiva sui reati contro la pubblica amministrazione e reati tributari (PIF) già ratificata dall'Italia", ha detto la dem.

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