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Abruzzo, il Governatore Chiodi: “Mi ricandido, ho sentito Berlusconi”

C’era molta attesa a Pescara per la conferenza stampa organizzata stamane da Gianni Chiodi dopo le accuse sullo scandalo ‘rimborsopoli’ e i presunti favoritismi all’amante: “Sono stanco dei pettegolezzi, rivoglio la mia dignità”.
A cura di B. C.
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Nonostante le accuse sull'utilizzo sospetto di fondi pubblici per spese private e rimborsi di somme non dovute che gli sono costate l'iscrizione nel registro degli indagati per truffa, peculato e falso da parte della Procura di Pescara, Gianni Chiodi, governatore della Regione Abruzzo, non ha dubbi sulla sua ricandidatura in vista delle presidenziali regionali a maggio: "Ho sentito Berlusconi e non ho alcun dubbio sul fatto che sia io il candidato di centrodestra alle regionali del 25 maggio. Noi siamo pronti ad affrontare la campagna elettorale. Pronti a fare una campagna che dica quelle che sono le cose fatte in Abruzzo e ciò di cui l'Abruzzo ha bisogno" ha detto in una conferenza stampa organizzata per far chiarezza sullo scandalo ‘rimborsopoli', in qualche modo collegate alla ‘notte proibita’, trascorsa con l'amante in un albergo romano a spese dei contribuenti.

Chiodi ha ribadito l’assoluta trasparenza del suo operato, sottolineando di aver chiarito tutto sia davanti agli inquirenti, sia in famiglia per quel che riguarda le questioni personali.  "I reati contestati sono infamanti – ha osservato – ma ho dato delle spiegazioni che portano a ritenere che non ho fatto nulla di male. Ci rimetteremo alle valutazioni della magistratura", ha chiarito, e "può emergere una situazione diversa da quella rappresentata". E ancora:  "Quella dei rimborsi è una vicenda grave. Gli abruzzesi dicono che faccio la cresta sui rimborsi per cento euro, ma io non ho lucrato sui soldi degli cittadini, anzi ho dato di persona alla Regione, essendomi pagato il telefono e non facendomi pagare gran parte dei pasti".

Ha poi respinto le accuse per quel che riguarda la vicenda relativa ai presunti favoritismi all'amante ("Da parte mia nessuna influenza che potesse determinare un favoritismo. Questo lo accerterà la Procura") e alla sorella, Simonetta Marinelli, assunta a tempo determinato nella segreteria dell’assessore regionale al Personale, Federica Carpineta. "E’ discrezionale, ma è nella facoltà dell’assessore. Le segreterie degli assessori – ha concluso Chiodi – da sempre, in tutte le Regioni, hanno diritto ad avere uno staff politico di fiducia per il tempo di durata della carica di assessore".

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