Aborto, Ue boccia ingresso pro-life nei consultori: “Emendamento Fdi non c’entra nulla con il Pnrr”
Anche l'Unione europea boccia l'emendamento di Fratelli d'Italia al decreto Pnrr, che prevede l'ingresso nei consultori delle associazioni pro-vita e anti-scelta. Secondo la Commissione Ue l'emendamento al decreto Pnrr sull'aborto "non è legato al piano di ripresa e resilienza italiano". Lo ha dichiarato la portavoce della Commissione per gli Affari economici e finanziari, Veerle Nuyts, nel corso delle conferenza stampa giornaliera a Bruxelles.
"Da quello che ho capito, il pacchetto ha diversi elementi, e l'approvazione del decreto in relazione all'aborto non è una delle misure incluse nel piano di recupero. È importante sottolinearlo", ha detto. Il decreto, ha poi specificato, "contiene anche misure relative alla struttura di governance del Pnrr, e questi aspetti sono effettivamente legati al piano di risanamento italiano, ma ci sono altri aspetti che non sono coperti da questo e che non hanno alcun legame con il piano di risanamento, come, in particolare, quello sull'aborto". Per il governo Meloni è una doccia fredda.
L'emendamento in questione sta suscitando in questi giorni polemiche. Il testo prevede che le Regioni a cui spetta organizzare i consultori, si avvalgano "senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità".
"Ha pienamente ragione la commissione europea: l'uso dei fondi del Pnrr del governo per introdurre le associazioni pro vita nei consultori non ha nulla a che fare con le riforme del piano di ripresa e resilienza e l'uso che sta facendo il governo di queste risorse è totalmente politico. Una offesa alle donne, alle libertà, alla dignità e un vero e proprio uso approssimativo e improprio dei fondi del Pnrr. Più che il governo dei patrioti, è il governo degli italioti", ha commentato il segretario di +Europa, Riccardo Magi.