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Aborto, in Germania divieto per i gruppi pro-vita di protestare davanti ai consultori

Il parlamento tedesco ha appena approvato una legge che prevede multe fino a 5mila euro per i gruppi antiabortisti che protestano nei pressi di consultori e studi medici, cercando di interferire nella libera scelte delle donne che vogliono interrompere una gravidanza.
A cura di Annalisa Cangemi
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Mentre l'Italia consentel'ingresso nei consultori delle associazioni antiabortiste per legge, con un provvedimento approvato ad aprile, in Germania o gruppi antiabortisti non potranno protestare vicino a queste strutture. Il parlamento tedesco ha infatti dato il via libera a un disegno di legge che modifica la norma sui ‘conflitti in gravidanza', che regola l'informazione, la contraccezione e la pianificazione familiare.

L'obiettivo è proteggere le donne incinte dalle cosiddette ‘molestie da marciapiede', ovvero le proteste da parte dei gruppi che cercano di scoraggiare le interruzioni di gravidanza con cartelli, striscioni e cori nelle immediate vicinanze dei consultori per l'aborto o di cliniche o studi medici che offrono consulenza sulla gravidanza o praticano aborti.

Secondo il governo tedesco, sia le donne incinte che il personale specializzato vengono presi di mira per imporre loro un'opinione diversa sull'aborto. Le donne incinte che si rivolgono ai consultori a volte vengono fermate e messe di fronte a contenuti non veritieri o inquietanti, che provocano in loro un disagio ulteriore in una situazione già "particolarmente stressante dal punto di vista fisico e mentale".

Cosa dice la legge sull'aborto approvata in Germania

La legge è stata approvata con votazione per appello nominale con 381 voti favorevoli, 171 deputati hanno votato contro. Con la nuova norma ostacolare e molestare le donne incinte sarà vietato e in futuro potrà essere sanzionato con una multa fino a 5mila euro. La legge sui ‘conflitti in gravidanza' stabilisce che entro 100 metri dagli ambulatori o dagli ingressi di cliniche e centri di consulenza sono vietate alcune forme di protesta da parte dei ‘pro-vita', tra cui impedire alle donne incinte e ai dipendenti di centri di consulenza, cliniche o studi medici di entrare e uscire dagli edifici, parlare alle donne contro la loro volontà, intimidirle e cercare di dissuaderle dall'aborto.

Le reazioni

È una legge di civiltà quella approvata in Germania per tutelare le donne dalle proteste dei gruppi anti Aborto. Dovrebbe essere una misura europea, visto che in alcuni paesi, tra cui l'Italia, le e'lite dirigenti locali sono particolarmente retrive, al punto di agevolare quei gruppi e non le donne e la loro autodeterminazione", ha scritto in una nota Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera.

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