Abascal ad Atreju: “Sanchez appeso per i piedi? Non è un desiderio, spero abbia un giusto processo”
Oggi ad Atreju, la kermesse di Fratelli d'Italia in corso ad Atreju giunta alla sua quarta giornata, tocca al leader di Vox, Santiago Abascal, che ha suscitato nei giorni scorsi molte polemiche per le frasi sul premier spagnolo Pedro Sanchez.
Abascal aveva detto: "Ci sarà un momento in cui il popolo vorrà appenderlo per i piedi". La dichiarazione shock aveva suscitato sdegno da parte delle opposizioni, ma da parte dei vertici di Fdi non è arrivata alcuna condanna nei confronti dell'alleato dei Conservatori europei: "Non entriamo nelle vicende interne di un altro Paese".
A margine dell'evento di oggi il leader di Vox è stato intercettato dai microfoni di Fanpage.it, e ha risposto sulla vicenda e sugli attacchi ricevuti: "È una grande manipolazione della sinistra mediatica spagnola ed immagino anche della sinistra italiana. Siamo abituati a questo. Io non ho espresso un desiderio, il mio desiderio è che Sanchez ottenga un giudizio giusto per tradimento e corruzione. E che sia giudicato da giudici e pm indipendenti", ha detto Abascal.
"Da Giorgia Meloni dobbiamo imparare i suoi successi e la sua capacità di cambiare il ruolo dell'Italia in Europa", ha affermato al suo arrivo alla manifestazione organizzata da Fratelli d'Italia.
In merito alla possibilità che lui e Meloni dopo un'eventuale vittoria alle europee di giugno 2024 possano governare insieme in Europa, non si è sbilanciato: "Vedremo come andranno le elezioni europee ma ci aspettiamo e speriamo in un grande risultato".
Il presidente di Vox nei giorni scorsi si era scagliato contro il Partito popolare spagnolo (Pp) per aver rifiutato di "coordinare una risposta al colpo di Stato" messo in atto dal governo di Pedro Sanchez in seguito all'accordo con i partiti indipendentisti. "Non siete all'altezza del grave momento che la Spagna sta attraversando. Non possiamo rimanere in silenzio", aveva detto Abascal nel suo intervento al Congresso dei deputati, dove è iniziato l'iter parlamentare per l'approvazione della legge di amnistia, definita "un colpo di Stato senza precedenti contro la giustizia in Europa". Oggi, rispondendo a una domanda dei cronisti, ha aggiunto: "La maggioranza dei giudici conservatori e progressisti hanno parlato contro il governo e hanno detto che la legge dell’amnistia è incostituzionale che significa l’abolizione dello Stato di diritto e l’inizio del fine della democrazia, e suppone la soppressione del potere giudiziale. Non c’è mai stata quest’unione tra giudici, avvocati di stato e diplomatici. Non si era mai fatta una legge che aveva come unico fine solo l’investitura del governo. Una legge che in cambio dell’investitura del governo rimette in strada i delinquenti condannati".