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A un anno dalla morte di Giulia Cecchettin l’educazione sentimentale non è stata inserita a scuola

A un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin, nonostante gli annunci del ministro Valditara, non è stata ancora introdotta l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole. Stefania Ascari (M5s) a Fanpage: “Il governo è indietro di dieci passi rispetto alla realtà. È stata tradita la promessa di una rivoluzione culturale, un insulto alla memoria di Giulia Cecchettin”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Giulia Cecchettin
Giulia Cecchettin

Il ministro Valditara, dopo la morte di Giulia Cecchettin un anno fa, uccisa dall'ex fidanzato, aveva parlato dell'intenzione di introdurre l'insegnamento dell'educazione sessuale nelle scuole. Ma da allora il progetto ‘Educare alle relazione', in tema di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne, non è mai partito.

Il M5s al question time della Camera di oggi ha presentato un'interrogazione sulle iniziative necessarie affinché l'educazione sentimentale e affettiva venga effettivamente attivato all'interno delle scuole, al fine di educare i giovani all'affettività e alle differenze.

"È passato un anno dalla morte di Giulia Cecchettin, ha scatenato il bisogno di una rivoluzione culturale. La sorella Elena ha posto la questione in termine di responsabilità collettiva. Il padre ha messo in discussione se stesso come uomo e la società patriarcale, in nome di sua figlia. Cosa ancora deve succedere perché il governo faccia qualcosa, di fronte a una strage quotidiana, in cui una donna viene uccisa ogni tre giorni. L'introduzione dell'educazione affettiva e sessuale è lettera morta. È fondamentale invece che venga prevista, perché bisogna fornire un alfabeto gentile delle emozioni. Andando avanti così saremo sempe una di meno", ha detto la deputata Ascari, rivolgendosi al ministro Valditara, che non era però presente in Aula.

Al suo posto ha risposto il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. "L'educazione alle relazione nell'ambito scolastico, che mette studentesse e studenti al centro e pone l'attenzione sulla persona, ha avuto sin da subito un ruolo focale nell'ambito di tutte le azioni del ministero dell'Istruzione e del merito: c'e' stato fin da subito l'impegno ad affermare il ruolo fondamentale dell'educazione e del rispetto", ha detto rispondendo all'interrogazione – rivolta al ministro dell'Istruzione e del Merito – sulle iniziative per l'attivazione all'interno delle scuole del progetto "Educare alle relazioni" in tema di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne e della violenza domestica.

Per questo sono state emanate specifiche linee guide, "in cui c'è un nuovo specifico obiettivo rivolto al ‘contrasto della violenza contro le donne per educare a relazioni corrette e rispettose'. Nel testo delle nuove linee guida sull'educazione civica è presente solo un generico riferimento alla cultura del rispetto verso la donna.

Con il decreto ministeriale 83 del 24 novembre scorso "è stata emanata una direttiva per l"Educazione alle relazioni – Percorsi progettuali per le scuole', che promuove, in particolare, la realizzazione nelle scuole di progetti, percorsi educativi destinati soprattutto agli studenti delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado. La direttiva in questione è, inoltre, rispettosa dell'autonomia scolastica. Pertanto, è rimessa alle istituzioni scolastiche l'attivazione delle citate iniziative progettuali, con il coinvolgimento attivo degli studenti anche in gruppi di discussione coordinati da docenti. In ogni caso, il programma si inserisce nell'ambito dell'insegnamento trasversale dell'educazione civica che rappresenta lo strumento più efficace in grado di far emergere il tema della cultura del rispetto, poiché coinvolge tutte le discipline, in particolare quelle con maggiore valenza culturale. Pertanto, le tematiche legate al principio di pari opportunità possono essere affrontate da ciascun docente parallelamente ai contenuti della propria disciplina, poiché tutti contribuiscono alla crescita relazionale delle studentesse e degli studenti", ha detto ancora il ministro per i Rapporti con il Parlamento.

"Non siamo soddisfatti della risposta, ci aspettavamo la presenza del ministro Valditara in Aula, perché sulla scia dell'emotività causata dal femminicidio della giovane Giulia Cecchettin si era fatto prendere dall"annuncite', e aveva detto che avrebbe avviato questo programma per l'educazione alle relazioni sentimentali. Voi pensate che con l'educazione alle relazioni si voglia fare propaganda gender, un'ideologia che non esiste. Bisogna porre fine alla cultura del possesso, dobbiamo sostituirlo con l'alfabeto della gentilezza. Fatevi aiutare, in Parlamento è ferma da due anni la proposta della collega Ascari, che aspetta di essere discussa. Dalle linee guida sull'educazione civica avete tolto la lotta contro la violenza di genere e la lotta contro le diseguaglianze, quindi avete mentito anche oggi agli italiani", ha detto la deputata pentastellata Orrico.

Ascari (M5s) a Fanpage.it: "Valditara non ha fatto nulla"

La deputata del M5s Stefania Ascari ha presentato una legge per introdurre percorsi di educazione affettiva e sessuale a scuola, che è ferma e aspetta di essere discussa. Contattata da Fanpage.it, Ascari ha ribadito che il governo non si è mai attivato per introdurre l'educazione sentimentale nelle scuole, e che questo è "un insulto alla memoria di Giulia Cecchettin": "È stata tradita la promessa di una rivoluzione culturale. Valditara non ha mai fatto nulla, ha voltato lo sguardo altrove, non ha mantenuto fede alle sue parole e non ha ascoltato i solleciti di genitori e studenti, che chiedono che ci sia nelle scuole uno spazio libero, in cui si possano confrontare sui temi della sessualità. Il governo è indietro di dieci passi rispetto alla realtà, perché pensa che il tema dell'affettività sia una porcheria. È gravissimo e aberrante che l'esecutivo non metta nel contrasto alla violenza sulle donne come primo punto l'introduzione di percorsi di educazione affettiva e sessuale. Non c'è la volontà politica di farlo, perché questa maggioranza crede che gli adolescenti verrebbero stimolati alla pornografia e all'omosessualità. Questa si chiama ignoranza".

"Non è mai stato previsto uno smantellamento culturale di quegli stereotipi che ancora oggi sono presenti in famiglia, al lavoro, nella società – ha aggiunto – Per esempio quando vado nelle scuole chiedo a tutti se conoscono Francesca Morvillo. Ancora è conosciuta unicamente come la ‘moglie di Falcone'. Lei è stata una donna eccezionale, prima di tutto è stata una magistrata italiana, tra le prime a entrare nel tribunale dei minorenni di Agrigento, e poi è stata anche la moglie di Giovanni Falcone".

Lo psichiatra Crepet smentisce Valditara

Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara aveva detto di aver affidato il coordinamento di un tavolo sul bullismo al professor Paolo Crepet, ma la notizia è stata smentita dallo psichiatra, durante l’ultima puntata del programma ‘Che rimanga tra noi', condotto da Alessio Moriggi e Francesca Pierri su Radio Cusano Campus e in radiovisione su Cusano Italia TV, per chiarire la sua posizione in merito al progetto di educazione affettiva nelle scuole.

"Io non coordino nessun progetto, perché il progetto non esiste", negando il coinvolgimento ufficiale. "Ovviamente ho parlato con il Ministro, che ringrazio per avere pensato a me come eventuale figura di riferimento. Riguardo a una commissione, la Commissione non c’è. È un’idea. Di che cosa si debba occupare la Commissione non lo so. Lo vengo a sapere dai giornali"

Crepet ha sottolineato che, pur avendo discusso con Valditara, al momento non esiste alcun progetto concreto su cui lavorare: "Questo progetto non c’è al momento, ne parleremo quando ci sarà una proposta scritta". Ha inoltre espresso la propria visione sull’efficacia dell’educazione sentimentale come materia scolastica, dichiarando: "L’orario di educazione sentimentale non lo considero un metodo né opportuno né efficace. Quindi per me l’argomento si chiude così".

Crepet sarebbe contrario all'introduzione dell'educazione sentimentale a scuola, come ha spiegato in un'intervista a La Tribuna di Treviso: "Se il progetto di Valditara comprendesse l'insegnamento dell'educazione sentimentale (ipotesi smentita dal ministero, quantomeno riguardo al coinvolgimento del sociologo, ndr), direi assolutamente di no. Il ministro ne ha parlato per la prima volta un anno fa e non è un caso se, ad oggi, non se ne è ancora fatto niente. È pura demagogia – non da parte di Valditara, sia chiaro. Il problema della violenza, che è enorme, certo non si risolve imponendo agli studenti un'ora di rientro pomeridiano, e lo stesso vale per il bullismo. E poi mi chiedo: chi terrebbe queste fantomatiche lezioni di educazione sentimentale? Un prete? Il primo psicologo che passa?".

Secondo Crepet, "la scuola è già sentimentale di per sé. Gli amori nascono anche tra i banchi delle aule, durante l'intervallo. È l'idea di un'ora settimanale di educazione sentimentale a essere imbarazzante. E io sono profondamente contrario".

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